αποφθεγμα Apoftegma
Il cammino verso “la maturità di Cristo”,
cui siamo chiamati ad arrivare
per essere realmente adulti nella fede.
Non dovremmo rimanere fanciulli nella fede, in stato di minorità.
E in che cosa consiste l’essere fanciulli nella fede?
Risponde San Paolo: significa essere
“sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina…”
Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni,
quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero...
Noi, invece, abbiamo un’altra misura:
il Figlio di Dio, il vero uomo.
É lui la misura del vero umanesimo.
“Adulta” non è una fede che segue
le onde della moda e l’ultima novità;
adulta e matura è una fede
profondamente radicata nell’amicizia con Cristo.
É quest’amicizia che ci apre a tutto ciò che è buono
e ci dona il criterio per discernere tra vero e falso,
tra inganno e verità.
Card. J. Ratzinger, Omelia nella Missa pro eligendo Romano Pontefice
L'ANNUNCIO |
Dal Vangelo secondo Luca 7,24-30.
Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù cominciò a dire alla folla riguardo a Giovanni: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento?
E allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano vesti sontuose e vivono nella lussuria stanno nei palazzi dei re.
Allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, e più che un profeta.
Egli è colui del quale sta scritto: Ecco io mando davanti a te il mio messaggero, egli preparerà la via davanti a te.
Io vi dico, tra i nati di donna non c'è nessuno più grande di Giovanni, e il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui.
Tutto il popolo che lo ha ascoltato, e anche i pubblicani, hanno riconosciuto la giustizia di Dio ricevendo il battesimo di Giovanni.
Ma i farisei e i dottori della legge non facendosi battezzare da lui hanno reso vano per loro il disegno di Dio.
E' di fronte alle umiliazioni che si rivela il profondo del cuore, la superbia che muove le nostre esistenze, incapaci d'accettare la benchè minima ingiustizia. Ed è un bel squittire d'esser peccatori e bla bla, ma al dunque d'un trattamento degno d'un peccatore.... Beh è meglio lasciar perdere, ira e bollori ci gonfiano il cuore e le vene. Niente file, niente battesimo; da dove siamo e ci illudiamo d'essere, dalle nostre giustizie e ragioni non ci muoviamo neanche di un millimetro. E' una questione di principio perbacco. E rendiamo vana la salvezza, la volontà di Dio su di noi. Il grande, unico vero pericolo per la nostra anima. Rimanere prigionieri del nostro volere e della nostra giustizia. E c'è una fila che salva. Si, proprio una fila, lenta, che attenta alle nostre tronfie personalità sempre in cerca di fagocitare quelle altrui; una fila dove non valgono permessi speciali, neanche quelli per i diversamente abili, perchè siamo tutti sclerocardici, duri di cuore, handicappati nell'amore. Una fila che è un popolo in cammino. Una via di salvezza che demolisce le pseudo-certezze, gli assolo vanagloriosi. Un cammino condotto da un Altro, il Signore della Gloria che non ha ricusato di porsi alla testa della fila dei peccatori. Lui che non aveva peccato, insieme ai peccatori. Per i peccatori. Le acque del Giordano santificate dal corpo santissimo di Dio fatto carne. Ascoltiamo oggi la voce del Profeta più grande, le sue parole di fuoco che illuminano la nostra realtà. Accogliamo la Grazia che ci pone in cammino. Giovanni, i profeti inviati alla nostra vita, la Chiesa nostra madre che anche oggi ci annuncia la Buona Notizia, non è una canna sbattuta dal vento, sempre pronta ai compromessi pur di ottenere qualcosa. Non è un uomo avvolto in vesti delicate che dimora in un lussuoso palazzo. No, la parola di conversione non è figlia dell'uomo vecchio, sempre in bilico e in cerca d'un modo per riempire la pancia e salvare la pelle. La parola di Giovanni è l'annuncio d'una radicale novità, come quel suo vestire profetico, quel suo cibo così diverso: il cielo aperto e Dio con noi, la salvezza nella misericordia capace di farci figli di Dio. Ascoltiamo senza indurire il cuore. Oggi. Lasciamoci sedurre dalla parola di Giovanni e mettiamoci in cammino. Una fila dinanzi a noi è questo Avvento. La fila che ci conduce alle acque della vita. Una fila per la Vita, piena ed eterna.
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