Il Vangelo di oggi e il commento. Sabato VI Settimana Tempo Ordinario

http://www.santegidio.org/img/amici/domenica/trasfraffaello.jpg



Dal Vangelo secondo Marco 9,2-13.

Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù. Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!». Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento. Poi si formò una nube che li avvolse nell'ombra e uscì una voce dalla nube: «Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!». E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare a nessuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risuscitato dai morti. Ed essi tennero per sé la cosa, domandandosi però che cosa volesse dire risuscitare dai morti. E lo interrogarono: «Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elia?». Egli rispose loro: «Sì, prima viene Elia e ristabilisce ogni cosa; ma come sta scritto del Figlio dell'uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato. Orbene, io vi dico che Elia è gia venuto, ma hanno fatto di lui quello che hanno voluto, come sta scritto di lui».


IL COMMENTO


Lo sguardo della fede. La Gloria nella carne. E' questa l'esperienza del Tabor. La visione dell'amore di Dio, un amore capace di perdonare e trasfigurare. Le vesti bianchissime del Signore Gesù, nessuno sulla terra le avrebbe potuto rendere così. Uno splendore celeste, un'opera divina. Sono immagini del battesimo, il perdono e la vita nuova splendente nella carne umanissima del Signore. Lo splendore della verità, la buona notizia che giunge oggi anche a noi, pellegrini tra le ore della vita. Una voce dal Cielo, un invito. Shemà Israel, Ascolta Israele, ascolta e vivrai. Ascolta la Parola, è dinnanzi a noi già compiuta. La carne di Gesù è la stessissima nostra, lo splendore di Gloria che appare nella trasfigurazione è il destino che tutti ci attende. Già oggi, anche se non ancora in pienezza. Ascoltare la voce di Gesù, il Figlio prediletto, è il cammino. L'unico che ci conduca alla nostra vera realizzazione, al compimento della nostra vita, promessa d'eternità racchiusa nelle nostre cellule. Ascoltare oggi, per vedere nella nostra stessa carne la trasfigurazione di tutto quel che ci appartiene. Gli occhi di fede del centurione, capaci di guardare lontano, da lontano. Gli occhi dischiusi sul Cielo qui in terra, la Vita immortale che prende dimora in ciascuno di noi. E tutto quello che è effimero, transitorio, radice di ansie e paure, diviene, per pura Grazia, fonte di pace. Tutto di noi, anche quello che disprezziamo, tutto tranne il peccato, assunto dal Signore oggi e ogni giorno, tutto è trasfigurato. Tutto reca l'impronta del Cielo, la Patria che Lui ci ha preparato, le cui primizie possiamo oggi gustare: il Suo amore e la Sua misericordia nelle nostre vite.


APPROFONDIMENTI



Commento al Vangelo di :

Anastasio Sinaita (? - dopo 700), monaco
Discorso sulla Trasfigurazione del Signore

Il mistero della crocifissione e la bellezza del Regno di Dio

Il monte della Trasfigurazione è il posto dei misteri, il luogo delle realtà ineffabili, la roccia dei segreti nascosti, la vetta dei cieli. Qui sono stati svelati i simboli del Regno futuro : il mistero della crocifissione, la bellezza del Regno di Dio, la discesa di Cristo nella sua seconda venuta nella gloria. Su questa montagna la nube luminosa ricopre lo splendore dei giusti ; i beni futuri già si realizzano. La nube che avvolge la montagna prefigura il rapimento dei giusti sulle nubi ; ci mostra fin da oggi il nostro aspetto futuro, la nostra configurazione a Cristo.

Gesù aveva parlato ai suoi discepoli del Regno di Dio e della sua seconda venuta nella gloria. Ma ciò forse non aveva avuto per loro una sufficiente forza di persuasione. E allora il Signore, per rendere la loro fede ferma e profonda e perché, attraverso i fatti presenti, arrivassero alla certezza degli eventi futuri, volle mostrare il fulgore della sua divinità e così offrire loro un’immagine prefigurativa del regno dei cieli. E proprio perché la distanza di quelle realtà avvenire non fosse motivo di una fede più languida, li preavvertì dicendo : « Vi sono alcuni fra i presenti che non morranno finché non vedranno il Figlio dell’uomo venire » nella gloria del Padre suo (Mt 16,28). « Sei giorni dopo, Gesù prese con sè Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse in disparte su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro » …

« Quanto è terribile questo luogo ! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo » (Gen 28,17). Verso di essa dobbiamo affrettarci.



Pietro il Venerabile (1092-1156), abate di Cluny
Discorso 1 sulla Trasfigurazione ; PL 189, 959

« È bello per noi stare qui »


«Il suo volto brillò come il sole» (Mt 17,2)... Rivestita della nube della carne, oggi la luce che illumina ogni uomo (Gv 1,9) risplende. Oggi essa glorifica questa stessa carne, la mostra deificata agli apostoli affinché gli apostoli la rivelino al mondo. E tu, città beata, godrai eternamente della contemplazione di questo Sole, quando «scenderai dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo» (Ap 21,2). Per te, questo Sole non tramonterà più; eternament se stesso, irradierà un mattino eterno. Questo Sole non sarà più velato da alcuna nuvola; risplendendo senza sosta, ti rallegrerà di una luce senza tramonto. Questo sole non abbaglierà più i tuoi occhi, bensì ti darà la forza di guardarlo e ti entusiasmerà con il suo splendore divino... «Non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno» (Ap 21,4) che possa oscurare il chiarore che Dio ti ha dato, perché, come è stato detto a Giovanni: «Le cose di prima sono passate».

Ecco il Sole di cui parla il profeta: «Il sole non sarà più la tua luce di giorno, né ti illuminerà più il chiarore della luna, ma il Signore sarà per te luce eterna, il tuo Dio sarà il tuo splendore» (Is 60,19). Ecco questa luce eterna che risplende per te sul volto del Signore. Odi la voce del Signore, contempli il suo volto splendente, e diventi come il sole. Infatti riconosciamo una persona dal suo volto, e riconoscerlo è come esserne illuminati. Quaggiù credi nella fede; lassù lo riconoscerai. Qui afferralo con l'intelligenza; là ne sarai afferrato. Qui vedi «come in uno specchio», là vedrai «faccia a faccia» (1 Cor 13,12)... Allora sarà compiuto il desiderio del profeta: «Su di noi faccia splendere il suo volto» (Sal 66,2)... In questa luce, ti rallegrerai senza fine; in questa luce, camminerai senza fatica. In questa luce, vedrai la luce eterna.

Nessun commento: