Giovanni Taulero. Il cammino di San Giovanni e di ogni cristiano


Nostro Signore Gesù Cristo ha attirato a sé san Giovanni in tre modi, ed è così che continua ancora ad attirare tutti gli uomini che devono attingere la più alta verità. Nostro Signore ha attirato san Giovanni una prima volta, quando lo chiamò dal mondo per farne un apostolo; una seconda volta, quando lo lasciò riposare sul suo amabilissimo cuore; la terza volta, e nel modo più perfetto, il giorno della Pentecoste, quando lo Spirito Santo discese sull'Apostolo. Quel giorno gli fu aperta la porta e fu fatto entrare dentro.
La prima chiamata rivolta all'uomo, come a Giovanni, per invitarlo a lasciare il mondo, si realizza quando l'uomo governa e ordina tutte le sue facoltà inferiori con la più alta prudenza; tu apprendi allora a conoscere te stesso, a rimanere dentro te stesso, a sorvegliare le tue parole. Allora tu parli ad ognuno come vuoi che ti si parli, a sorvegliare anche i moti del tuo cuore, per vedere se provengono da Dio e a lui ritornino, a sorvegliare i tuoi pensieri, per non trattenere volontariamente alcun pensiero cattivo o inutile.
Ciò che ti viene dall'alto non è altro che una purificazione, una preparazione, per poter dare un maggior valore alle tue opere, non facendoti ricercare altro in esse se non la gloria di Dio, la pace e il bene di tutti gli uomini. Ecco come Nostro Signore ti toglie dal mondo per fare di te un apostolo di Dio, ed ecco come apprendi a trasformare in uomo interiore, l'uomo esteriore. Ma questo non è che l'inizio.


Vuoi rispondere a una seconda chiamata e con san Giovanni riposare sull'amabile cuore di Nostro Signore Gesù Cristo? Devi allora lasciarti attirare dall'amabile immagine di Nostro Signore e contemplarla attentamente. Devi considerare la sua dolcezza, la sua umiltà, il suo amore ardente e profondo per gli amici e i nemici, il grande e docile abbandono che caratterizza tutte le vie, tutti gli stati e tutti i luoghi dove il Padre suo lo chiamava.
Considera anche la profonda dolcezza con cui trattava tutti gli uomini e la sua benedetta povertà. Il cielo e la terra gli appartenevano, e non li ha mai posseduti con attaccamento. In tutto quel che diceva e faceva non aveva altro scopo se non la gloria del Padre e il bene di tutti gli uomini. Contempla l'amabile immagine di nostro Signore Gesù Cristo più da vicino e più a fondo di quanto io possa insegnarti a fare. Domanda questa grazia, perseguila con applicazione, e poi considera con attenzione te stesso; vedi quanto tu sei differente da tale modello, quale distanza ti separa da lui e quanto è grande la tua piccolezza: allora nostro Signore ti lascerà riposare veramente su di lui.


Per riposare sul cuore di nostro Signore non c'è niente quaggiù di più utile e di meglio se non il sacramento del suo adorabile corpo, niente di meglio se non l'agire e il soffrire per colui che la luce della verità illumina più da vicino, che non te. Nella contemplazione di questo amabile modello arricchirai te stesso e vi troverai tanta consolazione e dolcezza, da rinunciare ad ogni dolcezza del mondo.
Questi due gradi di santità si trovano spesso in molti uomini che, nella consapevolezza di possedere questi beni spirituali e con una volontà profonda, piena di slancio, immaginano di avere raggiunto un'eccellente posizione, quando invece sono ancora ben lontani dalla via più diretta.
Anche se Giovanni riposò sul cuore di Nostro Signore, abbandonò subito il suo mantello e fuggì, quando Cristo fu fatto prigioniero. Stai perciò ben attento, o uomo, per quanta santità abbia già raggiunto in questi due stati, stai ben attento, nell'eventualità che tu sia assalito, di abbandonare il tuo mantello, voglio dire il tuo spirito troppo attaccato alle tue pratiche e alle tue riflessioni.
Che tu ti eserciti in questi due stati di santità è cosa buona e santa; non lasciarti strappare da queste pratiche da nessuna creatura, chiunque essa sia, tranne che Dio non ti voglia più vicino a sé. Perciò se Cristo ti chiama, abbandonati a lui, fuori delle forme e delle immagini, lascialo fare, sii il suo strumento. È più glorioso per lui e più utile per te abbandonarti così, per lo spazio di un Padre nostro, piuttosto che esercitarti per un secolo negli altri due modi precedenti.


Scruta con applicazione nel tuo cuore e dedica interiormente tutta la tua attenzione a ciò che ti ordina Dio, e avanza soltanto progressivamente. La porta sarà aperta, allora, a qualcuno tutta d'un colpo, ad altri, dopo una certa vigile rassegnazione. E così viene realizzata la parola di san Paolo. È così che Dio manifesta quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo.
L'uomo non immaginerà mai di poter diventare perfetto (per quanto è possibile quaggiù), senza che l'uomo esteriore venga interamente assorbito nell'uomo interiore; solo così l'uomo viene introdotto in casa (cioè nella profondità di Dio), si compie un tale prodigio e si manifesta tanta ricchezza. Per la verità, figli miei, chi avrà sovente quaggiù questa divina intuizione, dovrà spesso mettersi a letto, perché la natura non può sopportare tutto ciò. Ma, sappiatelo bene, prima che si compia quello di cui vi sto parlando, parecchie violente purificazioni dovranno ricadere sulla natura, sia interiormente che esteriormente. E a questa morte corrisponde l'eterna vita.
Figli miei, questo non si può far certo in un giorno, né in un anno. Non vi spaventate, ma per questo ci vuole tempo, e occorre semplicità, purezza, abbandono.
È il cammino più perfetto; che ci sia donato, a voi e a me, dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo.


Sermon pour la veille des Rameaux, 4-7. 


Nessun commento: