Cromazio di Aquileia. E venuto nella casa di Pietro, lo serviva
"E venuto nella casa di Pietro, lo serviva" (Mt 8,14-15). Entrato nella casa di
Pietro, il Signore e Salvatore nostro guarì col solo contatto della sua mano la suocera
di lui ammalata gravemente, ed in questo prodigio mostrò di essere l’autore di ogni
sanità, l’autore della medicina celeste, che nel passato aveva parlato a Mosè dicendo:
"Io sono il Signore che ti guarisco" (Is 60,16). Ma in questo, poiché donò la
guarigione col contatto della mano, fu segno non di impotenza ma di grazia. In realtà,
anche se precedentemente aveva guarito il paralitico soltanto con una parola,
senz’altro facilmente avrebbe potuto anche ora fare scomparire le febbri con una
parola, ma attraverso il contatto della sua mano mostrò il dono della sua benevolenza
e si manifestò come colui del quale era stato scritto: "Per il contatto della sua mano
presto ridona la sanità", poiché capiamo che è stato adempiuto in questa stessa
opera. Immediatamente, infine, per il contatto della mano del Signore, la febbre
scomparve, la guarigione ritorna con la fede alla credente, egli che scruta i reni
e il cuore [degli uomini] dona i benefici della sanità, e quelle cose di cui bisognava per il
servizio altrui, e restituita alla salute precedente, cominciò in persona a servire il
Signore. Per queste prodigiose azioni senza dubbio si approva chiaramente la divinità
del Cristo.
"Venuta, poi, la sera gli presentarono molti, e curò le loro infermità" (Mt 8,16-
17). Il Signore delle virtù ed autore della salvezza degli uomini, elargiva a tutti, come
pio e misericordioso. Dio, il rimedio della medicina celeste, liberava i posseduti dal
demonio, scacciava gli spiriti immondi, faceva scomparire anche tutte le malattie ed
infermità del corpo con la parola del suo divino potere, affinché mostrasse di essere
venuto per la salvezza del genere umano, e dimostrasse fino all’evidenza di essere
Dio attraverso un così gran numero di azioni prodigiose, perché questi così grandi
segni miracolosi non li può effettuare se non Dio solo. "Affinché si adempisse, disse,
ciò che è stato detto per il profeta Isaia: Poiché egli stesso si addossò le nostre
infermità, e portò le nostre malattie" (Mt 8,17). Inoltre il Figlio di Dio si addossò le
infermità del genere umano, affinché rendesse noi, una volta deboli, forti e ben
radicati nella sua fede; per questo prese un corpo da una razza peccatrice, per
cancellare i nostri peccati col mistero della sua carne. Di sera poi ciò che conferì
secondo l’intelligenza dello spirito, fu mostrato come sacramento della passione del
Signore, quando lo stesso Figlio di Dio, che è chiamato sole di giustizia per la nostra
salvezza accettò la pena di morte. E dopo la sua passione tutti quelli che si sono
offerti al Signore, o che si offrono, liberati dalle diverse malattie dei peccati, e dai
vari legami del demonio, ottengono dal Signore e Salvatore nostro ed eterno medico,
la salvezza eterna: a Lui la lode e la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
(Cromazio di
Aquileia, In Matth., Tract., 40, 1-4)
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