"Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli".



L'ANNUNCIO
"Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli". La Chiesa è nel mondo come “un gelso trapiantato e gettato nel mare”, rivela l’impossibile che va al di là le leggi della natura. Come può un albero mettere radici nell’acqua? Non si è mai visto. Così il mondo, incontrando i discepoli di Cristo, si trova dinanzi allo spettacolo inedito di persone normalissime che vivono in un amore soprannaturale. Come può una moglie perdonare “sempre” – così suggerisce il numero “sette”, simbolo della pienezza – un marito che la tradisce continuamente e, “pentito”, torna immancabilmente da lei? Come possiamo noi ogni giorno, dimenticare, scusare, credere, coprire tutto? Solo“perché Tu, Dio, getterai nel mare più profondo le nostre colpe” (Mic 7, 19). Perché il Padre ha compiuto in noi l’impossibile, liberandoci dal potere delle tenebre e rinnovando il miracolo della “fede” che ci “trapianta” nel regno del suo Figlio diletto, il “gelso” che ha steso le sue radici nel mare della morte, per elevarsi sino al cielo della vita. Come Lui, “sette volte al giorno”, dalle radici piantate nella nostra storia, assorbiamo dolore, tentazioni e morte, mentre dal Cielo riceviamo la sua vita. Ma il pericolo di cadere è sempre dietro l’angolo, e non si tratta di “aumentare” la fede”, ma di difenderla. Ne basta un pizzico, come un “granello di senapa”, il più piccolo tra tutti i semi, ma che, divenuta adulta, accoglie i “piccoli” - il coniuge, il fratello, i figli, gli amici e i nemici - tra i suoi rami. Per questo abbiamo bisogno di ascoltare “sette volte”, sempre e di nuovo, l’annuncio del Vangelo, perché la fede viene dalla “stoltezza della predicazione”: gli apostoli, quando predicavano, prima dell’annuncio della morte e resurrezione di Cristo, denunciavano sempre i peccati; “correggevano” chi ascoltava “sgridando” i loro demoni, come aveva fatto Gesù. Ogni “correzione” è sempre un esorcismo pieno di amore che smaschera la schiavitù scacciando l’aguzzino. Per questo, lo “scandalo” che impedisce ai “piccoli” di entrare nel Regno, è la rinuncia alla “stoltezza” dell’annuncio in favore della sapienza mondana: hai mai corretto tuo figlio? O hai fatto l'amicone con lui impedendogli di capire l'errore e riconoscere il peccato? Se non sei libero per correggere non schiuderai mai il cuore dell'altro all'amore di Dio. E corregge davvero solo chi ama davvero; solo chi è stato corretto con amore a sua volta. “Guai” a chi strozza il “grido” che illumina il peccato rendendo così vana la croce di Cristo e il suo perdono; saranno “gettati in mare” con al collo la stessa “pietra” che ha fatto “inciampare” i “piccoli”. Dove si è smarrito il perdono tutto diviene possibile, a casa come nella società.Ma “è inevitabile che avvengano”, perché siamo liberi e possiamo sempre cedere agli inganni del demonio. Tutti noi abbiamo scandalizzato, perché tutti ci siamo scandalizzati di Cristo. Ma non esiste peccato che non possa essere perdonato! Basta "stare attenti a noi stessi", ovvero accogliere la correzione di Dio nella vita.



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