C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità



Oggi si è adempiuta questa scrittura 
che voi avete udita con i vostri orecchi
το κήρυγμα Il Kèrygma



In seguito egli se ne andava per le città e i villaggi, predicando e annunziando la buona novella del regno di Dio. C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni, Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con i loro beni.






La missione nasce sempre dalla gratitudine: "gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date". L'annuncio del Vangelo e ogni opera e attività al suo servizio non si possono imporre. Sono opere della Grazia, di quel dono unico e gratuito dell'amore di Dio che risana, libera, ridona dignità e pienezza. L'esperienza del perdono e della vita nuova ricevuta gratuitamente muove "naturalmente" il cuore alla gratitudine che si fa sempre sequela e offerta della propria vita. Chi ha sperimentato l'amore che sazia il cuore, chi ha scoperto per Chi e per che cosa vale davvero la pena vivere, non ha bisogno di appelli, di comitati, di convegni, di spot pubblicitari. Per Lui si dedicano tempo, energie, beni, soldi. Le membra una volta offerte al peccato, vivificate da quell'amore, ne divengono strumenti privilegiati.

E' la storia delle donne che appaiono nel Vangelo, fondamento della missione della Chiesa. Come e insieme a quella di Pietro, cercato e perdonato sulle sponde del lago di Galilea. La Chiesa è fondata sul perdono perché l'annuncio del Vangelo sia una Buona Notizia autentica nella vita dei testimoni. Pietro, gli Apostoli, le donne al seguito di Gesù, sono parte di una comunità di "graziati", di un Popolo scampato alla spada e alla morte, che, per pura gratitudine, annuncia l'unica notizia capace di salvare l'uomo. I cristiani, infatti, vivono abbandonati alla misericordia e per questo sono misericordiosi, offrono senza riserve se stessi, progetti, schemi, tempo, denaro. E' la Chiesa che appare nelle donne che seguivano il Signore offrendo i propri beni per servire l'opera più importante che si possa compiere sulla terra. Se una parrocchia o una Diocesi è preoccupata per i soldi, al punto di frenare lo zelo per il vangelo, è malata, ha dimenticato il suo Sposo. E' adultera...

Una comunità avara sta perdendo la sua primogenitura. La "radice di tutti i mali, infatti, è l'avarizia": tra le parole ingannevoli dette a Eva dal serpente, si nascondono proprio quelle tese a innescare nel suo cuore l'adulterio e l'idolatria, figli dell'avarizia. Tagliare con Dio per essere come Lui è anche appropriarsi dei beni che Egli ci dona e difenderli egoisticamente. L'essere donna è un bene immenso, se vissuto da figlia e creatura docile e abbandonata alla volontà del Padre e Creatore. L'orgoglio innescato da satana rompe anche l'essenza e il fondamento della natura e della specificità femminile, il suo essere vergine, sposa e madre. Una donna avara che si chiude alla vita e all'amore, attaccandosi al denaro e al prestigio, cercando al di fuori del suo essere più intimo il compimento e la gioia, e rifiutandolo come fosse una umiliazione, è ormai presa nei lacci dell'inganno. Quanti disastri stia producendo questa menzogna lo vediamo oggi più che mai: ovunque stanno scomparendo l'equilibrio e la complementarietà. 

Anche nella Chiesa, dove si sta insinuando la stolta ignoranza che esige per le donne quello che non sono e non saranno mai. Certo, se si segue l'ideologia per la quale ormai non vi sono più padri e madri ma solo genitore 1 e genitore 2, allora anche nella Chiesa, potremo avere ministro 1 e ministro 2, preti e suore liberamente intercambiabili, secondo il desiderio e il sentimento del momento. La confusione sessuale e dei ruoli che vira sempre più verso astio e desideri di autodeterminazione, perversione e libidine sfrenate, nasce sempre dall'attacco che il demonio sferra contro la donna. Come Dio ha creato l'uomo a sua immagine "maschio e femmina", così nella società e nella famiglia, come nella Chiesa, esistono maschi e femmine, diversi ma l'uno aiuto dell'altro. Mai uguali ma sempre persone con identica dignità e valore. Un prete vale più di una suora perché presiede l'eucarestia? Chi pensa così non ha compreso nulla di una famiglia, della sua natura e bellezza. L'immagine completa e autentica di Dio non è più completa in un uomo (anche se prete) che in una donna. L'immagine di Dio risplende nella diversità e nella complementarietà: "Dio crea l’umano maschio e femmina perché fosse l’amore e non l’uguaglianza ad unire le persone" (San Giovanni Crisostomo). 

Per questo, ed era una profezia per la storia della Chiesa, anche per noi, le donne del brano di oggi sono "state guarite da spiriti cattivi e da infermità". Strana scelta quella di Gesù: cerca e sceglie donne indemoniate, malate, deboli. Le peggiori. E tu, lo sai che se sei nella Chiesa, se ci ti sei sposata, se hai avuto dei figli nella volontà di Dio, è perché peggio di te non c'era nessuno? Lo hai sperimentato che tutto quello che hai ricevuto è stato per pura Grazia e non per il tuo impegno? Vivi nella gratuità che si fa accoglienza e dono? Se no saresti una donna a metà, incompleta, frustrata e nevrotica, sempre in cerca di gratificazioni. Se ti senti così, se stai continuamente mormorando contro tuo marito, il vangelo di oggi è una Buona Notizia per te: tranquilla, una madre non sarà mai un padre, e una moglie non sarà mai un marito, come la Vergine Maria non sarà mai Gesù suo Figlio. Lei non ha mai avuto problemi di ruolo e di prestigio, di identità e di parità. Lei era la Madre di Dio, la Sposa immacolata dell'Amore che non muore. Non desiderava altro perché quello che aveva era tutto, soprattutto perché quello che era stata chiamata a essere da prima della creazione era tutto, era l'avventura più affascinante, anche se piena di dolori: "Maria, una donna, è più importante dei Vescovi. Dico questo perché non bisogna confondere la funzione con la dignità" (Papa Francesco)Se i preti celebrano messa è per annunciare Lui; se le donne li servono perché possano celebrare messa, è, allo stesso modo, per annunciare Cristo. E le donne sono state le prime testimoni della risurrezione, le prime cioè a sperimentare la concretezza e il potere del suo perdono!!! Che privilegio, in una società nella quale alle donne non era consentito testimoniare nulla... Senza il loro annuncio Pietro non sarebbe andato al sepolcro... Quindi, senza l'annuncio delle donne niente messe, niente confessione e niente preti. 

Maria, e poi la Maddalena e le altre ci chiamano a conversione. Le donne certo, ma anche gli uomini, perché imparino a guardarle secondo la volontà di Dio, con gli occhi di Cristo. Con amore per la loro unicità, rispetto e tenerezza per le debolezze, venerazione per la Grazia che recano in seno. Venerazione anche per la sessualità, capito? Senza esigere, senza violenza, mettendo la carne a servizio della volontà e dell'amore. C'è poco da scherzare. Siamo chiamati a riconoscere nelle donne l'avanguardia della storia (la guerra ad esempio, le carestie, e le nostre famiglie...): la madre di famiglia come la suora di clausura, la sposa come la vergine consacrata, la donna arriva sempre prima dell'uomo. Era al sepolcro prima di tutti, prima dei preti, dei padri e dei mariti. Era lì perché aveva seguito fedelmente il Signore, come Maria e la Maddalena, le uniche sotto la Croce. La donna ama e ha coraggio dove l'uomo teme e tradisce. La donna "apre" la Chiesa e il cammino che ad essa conduce. La donna è la Chiesa e per questo si apre e si dona, e accoglie ogni peccatore perché in essa incontri la misericordia nei sacramenti e nella Parola. 

Questo è fondamentale in ogni famiglia, come anche nelle comunità. Non può mancare l'amore ardente delle donne, la loro ricerca innamorata, il loro giungere all'alba e prima di tutti sulla soglia delle situazioni disperate. La mamma arriva sempre dove sente puzza di bruciato: guarda un figlio, lo "annusa" con il suo sesto senso, e ne intercetta subito il disagio, il dolore, la crisi; la madre, non si sa come, giunge sempre per prima al sepolcro dove si è infilata la vita dei suoi figli. E sempre per venerare e amare, mai per giudicare; le madri, donne innamorate e non "zitelle" come dice ancora Papa Francesco, donne feconde e fedeli, come le mirofore al sepolcro. E sempre accade lo stesso, appare Cristo risorto, e parla al loro cuore, e le apre alla speranza. Per questo, le madri corrono poi a chiamare il padre, ad annunciargli quello che hanno visto piene di fede, perché vada anche lui alla tomba, e veda, e creda, e, con loro, prenda decisioni... Prima la misericordia di una madre, e poi l'autorità del Padre, autorità che può essere accolta solo se scaturisce dalla misericordia materna. Prima l'annuncio della Buona Notizia e poi l'insegnamento, e così padre e madre si completano per il bene dei figli. 

E' quanto ripete sempre Papa Francesco: "Una bella omelia, una vera omelia, deve cominciare con il primo annuncio, con l’annuncio della salvezza. Non c’è niente di più solido, profondo e sicuro di questo annuncio. Poi si deve fare una catechesi. Infine si può tirare anche una conseguenza morale. Ma l’annuncio dell’amore salvifico di Dio è previo all’obbligazione morale e religiosa". E questo ordine che è opera dello Spirito Santo, colloca proprio "il genio femminile nei luoghi in cui si prendono le decisioni importanti"; Infatti "è necessario" l'annuncio delle donne, la loro esperienza di essere guarite dalla misericordia, la loro intercessione che si fa annuncio invincibile di speranza, laddove si deve governare. Nelle famiglie come nella Chiesa, è questo l'equilibrio che oggi, in poche parole, il Vangelo ci annuncia: "C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità". Con Cristo, nel cammino della Chiesa per le "città e i villaggi" delle generazioni del mondo, gli apostoli sono mandati insieme alle donne per condividere e realizzare la volontà del Padre compiuta nel Figlio. Con Lui, insieme perdonati e salvati, rigenerati e inviati, uomini e donne, sacerdoti e suore, padri e madri sono inviati nel mondo a testimoniare con gratitudine l'immagine amorevole di Dio che ogni uomo desidera ardentemente di vedere.







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