Sabato della V settimana del Tempo di Pasqua



Nell'Arca per salvare il mondo



αποφθεγμα Apoftegma

In un mondo angosciato e oppresso da tanti problemi,
che tende al pessimismo,
l'annunziatore della Buona Novella
deve essere un uomo che ha trovato in Cristo la vera speranza.

Giovanni Paolo II








Parafrasando il titolo di un film si puo' affermare che "Il mondo non è un paese per cristiani". Nessun luogo di questo mondo e' realmente favorevole ai cristiani. Solo una lettura sentimentale e rassicurante del Vangelo e della storia ci fa pensare che il mondo possa divenire la dimora di Cristo e dei suoi discepoli; che, con un po' di buona volonta', con un dialogo sereno, pacato, illuminato, si potra' un giorno fare di esso un luogo di pacifica convivenza, dove saranno rispettate e accolte le differenze con tollerenza e giustizia. Non e' così. Laddove i cristiani vivono secondo il Vangelo ne diventano testimoni, ovvero martiri. Anche nei Paesi che concedono ampie liberta' religiose, se la vita dei cristiani si fa autentica, la loro presenza diviene scomoda e, alla lunga, insopportabile. Laddove i cristiani sono accettati o amati significa che hanno perduto qualcosa o tutto dell'unicita' e irriducibilita' della loro primogenitura. La Chiesa e' per sua natura una profezia che illumina e scuote, un segno di contraddizione. E il mondo, di norma, non la puo' sopportare, il mondo laodiaE' pesante, e' duro, e' doloroso, ma non puo' essere che cosi'. Il mondo ama cio' che e' suo, e rifiuta cio' che non gli appartiene. La Chiesa non e' del mondo, pur essendo nel mondo. La Chiesa e' un anticipo di Cielo annunciato e offerto a ogni uomo che, imbattendosi in essa, scopre d'improvviso la menzogna che lo tiene schiavo. Ed e' insopportabile - spesso anche per noi - e accade che, come Gesu' dice nella parabola degli invitati al banchetto, mentre alcuni declinano l'invito a una vita diversa e migliore significata dalla festa di nozze, altri uccidono i messaggeri, mostrando l'odio per chi contesta e denuncia la propria forma di vita, smascherandone le ambiguita', la malizia e l'incompiutezza. La Chiesa fa la Verita', la vive e la mostra, la annuncia in modo opportuno e inopportuno, trafigge le coscienze, non puo' lasciare tranquilli. Quando questo non accade, significa che si sta corrompendo e mondanizzando, il dramma piu' grande, perche' priva l'umanita' dell'unica opportunita' di salvezza. La Chiesa e' Cristo vivo nella storia. Il capitolo XV del Vangelo di Giovanni e' un trattato di ecclesiologia che svela la natura essenziale della Chiesa: essa e' unita a Cristo come i tralci alla vite, senza di Lui non puo' far nulla; sorge dall'elezione gratuita dell' amore di Dio, e' amata e curata dal Signore che, giorno dopo giorno, si inchina a lavare i piedi dei suoi figli, offrendo loro la sua stessa vita. La Chiesa e' il passo oltre il confine della carne, del peccato, del dolore, della morte. La Chiesa e' amore che fa presente il Cielo, la comunione e l'intimita' alle quali gli uomini sono chiamati, esperienza visibile della vita di chi rimane in Cristo, per sempre. La Chiesa e' il segno del destino di ogni uomo, la verita' che illumina e infonde speranzaMa il mondo non puo' accettare questa profezia, perche' vive sotto il dominio di satana. Da lui ingannato, vive schiavo del potere, della concupiscenza, del peccato. Basta guardarsi intorno, sfogliare un giornale, partecipare a una riunione di condominio, o andare a una partita allo stadio, a una manifestazione politica. Il mondo odora di morte e corruzione, e si illude di godere della vanita' di cui si nutre. In questo mondo la Chiesa vive, come un asteroide conficcato nel suolo di un deserto, o piombato nel centro di una megalopoli. E' come un insetto penetrato nell'occhio, e da' fastidio, deve essere rimosso. La Chiesa e' una sveglia che suona a ogni minuto, ricordando l'appuntamento ineludibile che attende ogni uomo. La Chiesa e' l'arca di Noe' costruita nel bel mezzo di una pianura, annuncia qualcosa che la stoltezza piegata sul contingente non puo' discernere. Per questo e' irrisa e perseguitata. Come quell'arca, profetizza il diluvio che svelera' la vanita' del mondo, offrendo in anticipo, come segno di un amore piu' forte del peccato, il legno che puo' salvare. I figli della Chiesa sono angeli che trasmettono una notizia che stravolge e turba, tanto grande da apparire incredibile: la morte esiste e il peccato e' la radice di ogni male, ma morte e peccato sono stati vinti, Cristo e' risorto!

I discepoli sono scelti dal mondo per incarnare questo grido di speranza, per essere voce di chi non ha voce. Cristo e' risorto nelle loro vite, nella vita della Chiesa: "Saulo, perche' mi perseguiti?". L'intimita' del discepolo con il Signore ne fa un alter Christus, lo trasforma in Cristo stesso. Per questo la missione della Chiesa scaturisce da una comunione ogni giorno piu' profonda con Gesu'. Tutto quello che accade nella vita di un cristiano accade a Cristo. E' Lui che ama, che lavora, che si innamora, che si sposa, che ha dei figli, che diventa prete, monaca, che gioca a pallone, che va a scuola e studia, che sale sulla metropolitana o passeggia in montagna. E' Lui che si corica e si desta, e' Lui che mangia,  riposa, guarda la televisione e prende un caffe' al bar. Nel cuore della Chiesa vi e' infatti la Parola dello Shema', l'ascolto obbediente di ogni Parola creatrice di Dio che plasma il suo Figlio nella vita di ogni cristiano. Per questo la sua missione coincide con la sua vita radicata nell'amare con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutte le forze il Signore unico e vero Dio, che lo ha scelto liberandolo e riscattandolo dal mondo come una primizia. Ma il mondo perseguita la Chiesa perche' odia Cristo: il mondo e' morte, mentre Cristo e' la Vita. Il mondo e' come il sepolcro nel quale fu deposto il Signore, e dal quale e' uscito vittorioso perche', secondo la Scrittura, non era possibile che la morte lo tenesse in suo potere. Per questo la Chiesa dei discepoli di Cristo e' deposta nel mondo come in un sepolcro. La loro vita e' la vita di Cristo, piu' forte della morte: i loro matrimoni sono immagine del Cielo, fondati sul perdono che rompe le barriere dell'egoismo e del peccato, come i fidanzamenti sono casti perche' nella vittoria di Cristo si puo' rispettare e amare senza cedere alla concupiscenza; cosi' come il lavoro, lo studio, come ogni aspetto e istante delle loro esistenze. Tutto in loro e' segno della vita stessa del Signore e cosi' la Chiesa riproduce nel mondo il suo Mistero Pasquale. Si comprende allora la sua storia, il cammino che in ogni generazione e a ogni latitudine l'ha condotta e la conduce alla Croce e al sepolcro, soffrendo una costante e violenta persecuzione. La Chiesa "deve" essere rifiutata per salvare il mondo. Come il suo Signore "doveva" essere rifiutato, torturato e ucciso. Nei cristiani si compie la vicenda profetica di Giuseppe venduto dai fratelli: essi avevano tramato il male contro di lui, ma Dio era già presente in quella macchia di peccato, vi aveva già deposto il seme della salvezza, proprio per i suoi fratelli. Perche' il mondo si salvi, e in esso chi ci e' accanto - forse anche un figlio, un parente, un collega, un vicino di casa - "deve" vomitare il male sino all'ultima goccia, e questo deve raggiungere e uccidere e seppellire la Chiesa e i suoi figli. In India come duemila anni fa nelle province dell'Impero Romano, nel Giappone di tre secoli fa come nella Vandea della Francia rivoluzionaria. Come in ogni luogo dove oggi giungiamo con le nostre storie, perseguitati dall'esterno e dall'interno, con il mondo a farci guerra per provare l'autenticita' della nostra fede, perche' appaia in noi l'amore di Cristo. Derisi dai parenti e dai compagni di scuola e di lavoro, scossi dalle tentazioni della carne nei fremiti della sessualita', dell'orgoglio, dell'ira, della giustizia umana. Il mondo, la carne e il demonio come un solo esercito muovono guerra alla Chiesa e a ciascuno di noi, ogni giorno, per indurci ad abiurare, a scarificare agli idoli, per strapparci la primogenitura, per cancellare in noi la prova dell'esistenza di Dio, il suo amore unico nostro tesoro. ma tutto questo accade perche' appaia e sia rivelata e offerta a tutti la Verita', che il male non ha l'ultima parola, che l'uomo non e' fatto per essere schiavo del demonio, che Cristo ha vinto l'uno e l'altro, e lo mostra nella sua Chiesa. Solo quando e' perseguitata, infatti, la Chiesa puo' annunciare con zelo e credibilita' il Vangelo. Solo quando e' povera e indifesa e' libera, senza nessun legame e compromesso, e, piena di compassione, puo' amare e certificare l'annuncio con la vita. Ogni evento e' anche l'occasione perche' noi si possa sperimentare che davvero Lui solo basta, che Lui solo colma ogni desiderio, che nella tomba non finisce tutto, ma che, anzi, e' proprio dall'oscurità del sepolcro che inizia la vita vera. Spogliati di tutto, insultati, rifiutati, nudi e feriti possiamo incontrare quell'amore che ha sperimentato Gesu' sul cammino della sua passione, sulla Croce e nel sepolcro: l'amore infinito del Padre che nulla e nessuno potra' mai rubare. Crocifissi con Cristo per attestare al mondo che siamo fatti per il Cielo, che ogni uomo puo' intercettare in noi quel segno a cui appoggiarsi per credere all'amore di Dio e abbandonare il peccatoQuesto mistero di salvezza si compie innanzi tutto nella vita di ogni cristiano. Le difficolta', le sofferenze, i fallimenti potano ogni sedimento di male, purificano il lievito vecchio di malizia, e lo preparano alla missione. Dietro a ogni evento della vita di ciascun cristiano vi e' l'amore geloso di Dio che lo unisce sempre piu' al suo Figlio, perche' non sia piu' lui a vivere ma Cristo sia vivo in lui. Per questo il cristiano vive crocifisso con Cristo, e diviene cosi' un argine di fronte allo tsunami del peccato e della morte. Esso si potra' abbattere su di lui come su Cristo stesso e infrangersi, e scomparire. I cristiani altro non sono che il manipolo di giusti uniti intimamente all'unico Giusto che ogni giorno, dal Cielo, Dio incontra nelle migliaia di Sodoma e Gomorra di ogni generazione. Per essi frena la sua ira e salva le citta'. La loro giustizia, la vita santa e celeste alla quale siamo chiamati e per la quale siamo stati scelti dal mondo, prende su di se' il rifiuto e il peccato, perche' il mondo riceva in cambio la salvezza, il perdono e la vita eterna.



APPROFONDIMENTI

Origene (circa 185-253), sacerdote e teologo
Esortazione al martirio, 41-42


« Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me »

Se «dalla morte siamo passati alla vita» (Gv 5,24), in quanto dal paganesimo siamo venuti alla fede, non meravigliamoci se il mondo ci odia. Perché nessuno che non sia passato dalla morte alla vita, ma sia rimasto nella morte, può amare quanti hanno abbandonato la tenebrosa dimora della morte per entrare nella dimora «fatta di pietre vive» (1 Pt 2,5), da cui irradia la luce della vita...

È ormai tempo, o cristiano, di glorificarci. Dice infatti l'Apostolo: «Noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza; la speranza poi non delude. Purché l'amore di Dio ricolmi i nostri cuori mediante lo Spirito Santo» (Rm 5, 3-5)...

«Come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così per mezzo di Cristo abbonda anche la nostra consolazione» (2 Cor 1,5). Prendiamo con entusiasmo su di noi le sofferenze di Cristo e alle nostre sofferenze corrisponderanno le consolazioni che cerchiamo, quelle di cui godranno tutti coloro che piangono (Mt 5,5)... Coloro che condividono le sofferenze, nella misura in cui partecipano alle sofferenze di Cristo ne condivideranno anche la consolazione. Lo sappiamo da chi ci assicurò: «Come siete partecipi delle sofferenze, così lo siete anche della consolazione» (2 Cor 1,7).




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