POCKET GOSPEL. Lunedì della IV settimana del Tempo di Quaresima







L'ORA DELLA SALVEZZA COINCIDE CON L'ORA DELLA CONVERSIONE


Fratelli carissimi, buongiorno. Lo abbiamo capito? Abbiamo un figlio malato che "sta per morire". Ti è caro, no? Sei angosciato, impaurito, e non sai cosa fare. Non puoi guarirlo, vero? No, proprio non ce la fai a ridare forza e vigore al figlio di Dio che, nella Chiesa, ha cominciato a formarsi in te. Vorresti perdonare chi ti ha fatto del male, ma non ci riesci; il rancore è più forte e ti impedisce di avvicinarti con misericordia a tuo marito, a giustificare l'atteggiamento di tua moglie, a prendere su di te il peccato di tuo figlio. La tua ragione ti sta soffocando e la storia sembra abbattersi su di te come uno tsunami; hai smarrito lo sguardo di fede capace di rintracciare negli eventi dolorosi e incomprensibili il dito di Dio che conduce la storia perché tu ti possa incontrare con il suo amore. Il tuo cuore è indurito è non sei più capace di ascoltare la sua Parola che ti viene annunciata attraverso i fatti e le persone. Sei cieco e chiuso in te stesso, schiavo del tuo egoismo e incapace di amare. Se oggi hai compreso che la ragione della tua insoddisfazione e della tua sofferenza è questa malattia mortale che ha afferrato il figlio di Dio che sei chiamato a diventare significa che il cammino quaresimale sta dando i suoi frutti. La conversione, infatti, inizia sempre a un passo dalla morte. Il pericolo imminente di perdere se stesso e l'esperienza dolorosa dell'impossibilità di salvarsi con le proprie forze è il grembo dove è gestata la preghiera autentica capace di toccare il cuore di Cristo: "Signore, scendi prima che il mio bambino muoia". Il Signore non ci violenta, attende con pazienza che scendiamo al fondo di noi stessi per scoprire di essere in pericolo di morte. Solo allora potremo gridare a Cristo con un cuore umiliato e contrito, e quindi capace di ascoltare l'unica Parola che ha il potere di salvarci dalla morte: "Va, tuo figlio vive". L'ascolto della Parola di Dio, infatti, genera le fede e muove i passi sul cammino di ritorno a casa, perché la conversione è sempre il frutto di un cuore che accoglie la chiamata del Signore e si appoggia alla sua promessa come all'ultima possibilità di salvarsi. Coraggio, è preparato per noi un momento preciso nel quale prostrarci, gridare e ascoltare per sperimentare l'amore di Dio più forte di ogni malattia. Cristo ha vinto la morte e oggi lo possiamo vedere vivo scendere nella nostra casa incarnato nella Parola che la Chiesa ci annuncia che ha il potere di salvare nello stesso istante in cui ci è predicata. Vuoi salvare la tua famiglia, quel figlio che sembra essersi allontanato irrimediabilmente da Dio? Accogli la Parola e convertiti, perché proprio nell'ora in cui il tuo cuore si volgerà a Cristo, insieme all'uomo nuovo che è in te, comincerà a vivere in Lui anche quel figlio che non sei stato capace di salvare. 


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