POCKET GOSPEL. Venerdì della III settimana del Tempo di Quaresima






LO SHEMA' CROCIFISSO

Lo Shemà, il "comandamento più grande" ci rivela, secondo uno dei significati del termine in ebraico, l'incarico che Dio ci ha affidato dall'eternità: "prima di formarti nel seno di tua madre io ti conoscevo, e ti ho stabilito profeta per le Nazioni". Lo Shemà è dunque la missione particolare e "unica" che "l'unico" Dio ha pensato per noi formandoci prima nel seno della madre che ci ha gestato e generato, e continuando poi a plasmarci giorno dopo giorno attraverso la storia nella quale ci accompagna per mezzo della cura amorevole della Chiesa che è nostra Madre nella fede. In essa possiamo "ascoltare" la Parola che ci ha creato e che ogni giorno scolpisce in noi il figlio che obbedisce al suo unico Padre. Nella comunità cristiana impariamo che "Uno solo è il Signore" autentico sperimentando il suo potere di fronte all'evanescenza dei tanti falsi Signori che il demonio, il principe dei falsi dei, ci spinge ad adorare a a obbedire. Nella Chiesa, infatti, la Parola ascoltata si fa carne in noi attraverso i sacramenti che ci uniscono al Mistero Pasquale di Cristo, costituito Signore in virtù della sua vittoria sulla morte. Così, crocifissi con Lui negli eventi che ci umiliano, possiamo "amare Dio con tutta la mente, con tutto il cuore e con tutte le forze e il prossimo come noi stessi": l'amore infatti non è il frutto di uno sforzo moralistico, ma il dono che Cristo ci fa associandoci alla sua obbedienza che, come in una trasfusione di sangue, infonde in noi il suo Spirito. Quando il Soffio Divino prende possesso del nostro essere ne fa un'unità a immagine e somiglianza dell'unico Dio, e ci conduce ad offrirci gratuitamente per chi ci è accanto, anche quando si trasforma in nemico. La Buona Notizia di oggi è che proprio nella nostra più estrema debolezza il Signore compie pienamente in noi lo Shemà che ci fa ogni giorno più "vicini al Regno di Dio".

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