Gesù guarda ogni uomo dal posto che ha preparato per lui in Cielo. C’è anche il tuo, lo sai? Oggi tu vivi qui sulla terra, andrai a lavorare, accompagnerai i bimbi a scuola, starai in fila per le analisi, magari tamponerai la macchina davanti, e perderai la giornata, sarai nervoso e forse lo sconteranno moglie e figli stasera. Ma contemporaneamente hai un destino eterno, così come sei. La tua vita non inizia e non finisce qui, la pace vera non si perde per un tamponamento. Neanche per un licenziamento, neppure se scopri di avere un cancro. Perché la pace che i settantadue discepoli sono inviati ad annunciare è il pegno qui sulla terra della vita celeste che Cristo risorto ha consegnato alla sua Chiesa. E’ la sua firma vergata con il sangue sul contratto che ti costituisce erede del tuo posto nella casa del Padre, dal quale mai nessuno ti sfratterà. Non ha vinto il male, non l'ingiustizia, non la menzogna del demonio. Ha vinto Gesù, “il leone che si è fatto agnello per soffrire” (Vittorino di Pettau), perché la sofferenza non ci allontani più da Lui. Sarebbe stato più facile restare leone tra i leoni e distruggere con la sua forza infinitamente più grande l’orgoglio del demonio. Ma solo un Leone che si fa Agnello poteva annunciare e testimoniare che Dio ci ama davvero, sino a morire sotto i denti affilati dei nostri peccati, senza resistere, per unirci a Lui, così come siamo. Per guarirci assorbendo l'infezione e iniettarci il vaccino del suo amore. Peccavamo? E lui, giorno dopo giorno, peccato dopo peccato, ci stringeva a sé “sul legno per essere nostro sposo”. Anche oggi quando ti adirerai, e giudicherai, tradirai, ti approfitterai, Gesù offrirà se stesso e “discenderà negli inferi in cerca di te, pecora perduta. E con te salirà di nuovo al Cielo, per farti entrare nella casa del Padre”. Lo possiamo sperimentare nella Chiesa dove il suo amore fatto Parola e Sacramento ci unisce ai fratelli trasformando noi lupi feroci in agnelli inviati avanti a Cristo perché tutti possano vedere arrivare il Regno di Dio, e nella Pace che si moltiplica in noi ad ogni rifiuto, la prova che anche per loro è preparato in esso un posto per l'eternità.
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