CHIAMATI NELLA CHIESA A SEGUIRE CRISTO, IL PIU' FORTE CHE SULLA CROCE LEGA IL FORTE SMENTENDO CON IL PERDONO LA SUA BESTEMMIA



E' forte il demonio, molto più forte di noi; è lui Belzeebul, il "Baal (signore) del sudiciume", quello che regna in ogni casa - la vita - delle persone che ha sedotto con la sua menzogna e, bestemmiando lo Spirito Santo, sono diventate le sue cose. Bestemmia traduce il termine greco blasphêmía, ingiuriare, in latino diffamazione. Per farci dubitare di Dio e del suo amore, il demonio ci presenta la nostra croce, dove Cristo ha disteso le sue braccia per accoglierci e perdonarci, come l'opera di un mostro che ci è nemico. Se accettiamo questa tentazione cominceremo a diffamare Dio imputandogli le nostre sofferenze. Alleati di satana scapperemo dalla Croce, per cadere però in peccati sempre più terribili, sperimentando amaramente che è satana il nostro vero nemico, perché non può rivoltarsi contro se stesso ma contro Dio e contro di noi. Inducendoci a bestemmiare contro lo Spirito Santo ci trascina fuori dalla salvezza, nella morte eterna che sperimentiamo anticipata nell'"impermeabilità della coscienza" (S. Giovanni Paolo II). Esiste eccome l'inferno, e comincia quando viviamo le relazioni e gli eventi come tombe dalle quali non possiamo uscire, avendo abbandonato "i mezzi con i quali ci compie la remissione dei peccati” (S. Tommaso D'Aquino). Ma coraggio, viene Gesù nella sua Chiesa, "l'uomo più forte" del demonio, l'unico che con la Croce ha il potere di legarlo e strapparci all'inferno; la Parola predicata e i sacramenti che la realizzano ci rivelano i chiodi che, trapassando la sua carne, testimoniano il suo amore capace di perdonare tutti i peccati. Ogni giorno ci troviamo nel mezzo del combattimento tra Cristo e Belzeebul, che per noi significa la libertà con cui possiamo accogliere il perdono che ci viene offerto nella Chiesa o chiuderci ostinatamente alla Grazia. Prendere la Croce, perché "come Gesù si servì della sua stessa passione, di quello cioè che si presentava come sofferenza, per restaurare la libertà e la salvezza in tutto il mondo, così fa con te: quando soffri, si serve della tua sofferenza per la tua salvezza e la tua gloria" (S. Giovanni Crisostomo); o continuare a bestemmiare il soffio di vita eterna e, rifiutandolo, restare nella morte. La vita è seria, paradiso e inferno sono dinanzi a noi celati dalla Croce; convertiamoci lasciandoci attirare da Cristo nella storia dove sperimenteremo le primizie del Cielo. 

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