Il Vangelo e il commento di oggi. Sabato della X settimana del Tempo Ordinario

Dal Vangelo secondo Matteo 5,33-37.

Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti; ma io vi dico: non giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio; né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno.



IL COMMENTO


Abbiamo una certezza: l'amore di Dio. E' questo il "giuramento" che tiene tutta la nostra vita.
La semplicità di chi si sente amato traspare dal suo linguaggio. L'ordine di una vita fondata nell'amore infinito di Dio splende in un parlare sobrio, secondo le ammonizioni dei libri sapienziali. Sì o no, senza compromessi. Questi sono sempre dal maligno, il di più che appesantisce e smarrisce le nostre vite. Il cercare sempre di rimettere a posto i cocci, di piegare la storia e le persone con la forza delle parole e dei propri ragionamenti.
Non così il Figlio di Dio. In Lui dice san Paolo vi è stato il sì senza tentennamenti alla volontà del Padre. Da questo sì, che à certezza granitica, scaturiscono i sì dei suoi fratelli, di chi vive dello stesso Spirito.
Il sì alla storia che Dio prepara ogni giorno, il no a quanto vi si oppone.
Per questo chi è di Cristo non ha bisogno e non può giurare, perchè la sua vita è già legata, per l'eternità, ad un'alleanza d'amore. Sulla Croce Gesù ha già giurato per tutti noi amore infinito ed eterno. Non si torna indietro. Pena l'infelicità eterna. E su queste cose non si scherza.
Abbandoniamoci allora anche oggi alla fedeltà di Dio, disinneschiamo tutte le armi con le quali vorremmo giurare e spergiurare a noi stessi e al mondo la bontà delle nostre scelte, delle nostre parole, dei nostri progetti. Lasciamo che sia Dio a condurre la nostra vita, e gettiamoci con amore e fiducia nel sì di Gesù, nella sua obbedienza che può fare, oggi e ogni giorno, della nostra vita un prodigio di lode, di gioia e di pace.


APPROFONDIMENTI


San [Padre] Pio di Pietrelcina (1887-1968), cappuccino
Buona giornata, 14,11,12/5

« Il vostro « sì » sia « sì » (Gc 5,12)


Non sai quanto l'obbedienza sia capace di produrre : con un sì, con un solo sì – « Avvenga di me quello che hai detto ! » – Maria diviene la madre dell'Altissimo. Così facendo, si dichiara sua serva, ma custodisce intatta la sua verginità, che era così cara a Dio e a se stessa. Con questo sì di Maria, il mondo ottiene la salvezza, l'umanità viene riscattata. Perciò, cerchiamo anche noi di fare la volontà di Dio e di dire sempre di sì al Signore...

Maria faccia fiorire nel tuo animo delle virtù sempre nuove e vegli su di te. Lei è il mare che bisogna attraversare per giungere alla riva degli splendori dell'aurora eterna ; rimani dunque sempre accanto a lei...

Prendi appoggio sulla croce di Cristo, come Maria. In essa troverai grande conforto. Maria è rimasta in piedi, accanto a suo figlio crocifisso. Mai Gesù l'ha tanto amata quanto in questo momento di indicibile sofferenza.

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