PREMESSA: I TERMINI
Nella Bibbia non incontriamo l’espressione "AMORE MISERICORDIOSO" in senso letterale, se non in Lc 1,78: Dio salva e perdona "grazie alla (sua) bontà misericordiosa" (splánchna eléous; traduzione latina: viscera misericordiae; in ebraico: rahamin = viscere materne).
Tuttavia "Amore Misericordioso" può tradurre bene anche due altre espressioni. La prima è: hesed we' emet (= grazia e fedeltà: cf Es 34,6; 2Sam 2,6; 15,20; Sal 25,10; 40,11s; 8511; Mic 7,20). Trattandosi di un'endiade, è corretta la traduzione: grazia fedele, cioè amore che per essere fedele nei confronti dell'uomo irrimediabilmente peccatore deve essere misericordioso.
L'altra espressione è: "pleres cháritos kai aletheias" (il Verbo è "pieno di grazia e verità": Gv 1,14 e poi anche più avanti in Gv 1,17). Anche qui ci troviamo davanti ad un'endiade che possiamo tradurre con amore vero, cioè misericordioso. Per mezzo di Mosé ci è arrivata la legge, per Gesù abbiamo ricevuto l'Amore misericordioso.
TRE SONO I VOCABOLI EBRAICI
che stanno dietro all'espressione Amore misericordioso: Hesed, rahamin, emet.
A. Il primo, hesed, indica bontà originaria e costitutiva, l'amore sorgivo, puro e gratuito. E’ l'amore paterno nel senso che "Dio è amore" (1Gv 4,8.16), ci ama "per primo" (1Gv 4,19). Un amore che continuamente si riversa su di noi. Si esprime nell'alleanza con Israele e soprattutto nella nuova alleanza che è definitiva. "Quando Israele era giovinetto, io l'ho amato e dall'Egitto ho chiamato mio figlio... Ad Efraim io insegnavo a camminare tenendolo per mano; ... ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia; mi chinavo su di lui per dargli da mangiare". (Os 11,4; cf anche Is 63,15s; 64,7).
B. Il termine emet dice fedeltà assoluta anche nel caso dell'infedeltà del partner. Unito alla hesed specifica che l'amore paterno di Dio è fedele anche dinanzi alla risposta negativa dell'uomo. Dio continua ad amarlo settanta volte sette (cf Mt 18,22), cioè perdona sempre, è misericordioso. "Canterò senza fine le grazie del Signore, con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà nel secoli perché hai detto: "La mia grazia rimane per sempre"; e la tua fedeltà è fondata nei cieli" (Sal 89,2s). "Ti ho amato di amore eterno, per questo di conservo ancora pietà" (Ger 31,3).
B. Infine rahamim suggerisce l'amore viscerale della madre (rehem = seno materno) e quindi misericordia. Dal profondo legame della madre col bambino, scaturisce un particolarissimo rapporto di tenerezza e comprensione. Il bambino lascia una traccia indelebile nel grembo della madre, inclinandola alla misericordia.
"Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai. Ecco, ti ho disegnato (tatuato) sulle palme delle mie mani" (Is 49,15s). "Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero, non si allontanerebbe da te il mio affetto, né vacillerebbe la mia alleanza di pace; dice il Signore che ti usa misericordia" (Is 54,10).
L'AMORE MISERICORDIOSO NELL'ANTICO TESTAMENTO.
Se è vero che l'espressione "Amore Misericordioso" è poco ricorrente nella Bibbia, è altrettanto vero che tutta la storia della salvezza raccontata dalla Parola di Dio ha come filo conduttore l'Amore di Colui che è "ricco di misericordia" (Ef 2,4). L'Amore misericordioso è la vera identità del Dio di Abramo, del Padre di Gesù e nostro. E' questo il motivo principale della Rivelazione, è questa la fede che ci salva.
Leggiamo questa rivelazione in alcune pagine bibliche.
1. Nel primo esodo e nella alleanza sinaitica.
1.1 "Il Signore disse (a Mosé): "Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco infatti le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dalla mano dell'Egitto e per farlo uscire da questo paese verso un paese bello e spazioso ..." (Es 3,7-8).
Yahwé interviene con tutta la sua potenza mosso unicamente dal suo cuore, dalla sua pietà nei confronti di persone in balia della prepotenza della nazione allora più forte. Dio si schiera dalla parte dei deboli e degli oppressi.
1.2 Non solo. Sul Sinai lo stesso Yahwé propone a Israele, ormai libero, un'alleanza di reciproca appartenenza, addirittura nei termini di una relazione sponsale. Se Israele accetta di ascoltare le dieci Parole (decalogo) allora Yahwé sarà "il Dio d'Israele e Israele il popolo di Yahwé (formula dell'alleanza).
1.3 Israele dice di sì, si celebra l’Alleanza, ma subito dopo il popolo rinnega tutto, addirittura con l’idolatria. Tutto finito, se Yahwé non fosse il "Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà" (Es. 34,6). Questa è la sua Gloria, rivelata in modo singolare a Mosé.
L'Amore misericordioso di Yahwé appare chiaramente nell'Esodo dall'Egitto come liberazione totalmente gratuita, come offerta dell'alleanza, come perdono.
2. Nel secondo esodo e nell'annuncio profetico della Nuova Alleanza.
2.1 Riflettendo sulla storia d'Israele, e più in particolare sulla vicenda della deportazione a Babilonia o del secondo esodo, i profeti annunciano la Nuova Alleanza.
Dio vedendo l'estrema debolezza del suo popolo, invece di abbandonarlo, lo riprende ancora, lo riporta nuovamente a Gerusalemme che viene ricostruita, ma soprattutto fa sapere, per bocca dei profeti, che questo è segno di un Amore che supererà definitivamente l'ostacolo più grande: il peccato dell'uomo.2.2 Così Is 40,1-22 annuncia la grande Consolazione. "Consolate, consolate il mio popolo... e gridate che è finita la sua schiavitù" (40,1s).
2.3 Il profeta Geremia assicura che la legge del Signore verrà scritta non più su tavole di pietra, ma direttamente nel cuore dell'uomo che così potrà conoscere il Signore e avere il perdono (cf Ger 31,31-34).
2.4 Ezechiele profetizza: "Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti" (Ez 36,26s).
3. Nei libri sapienziali.
3.1 Soprattutto nel libro dei Salmi troviamo preghiere, lodi e accorate invocazioni all'Amore misericordioso di Yahvé. Come dire che il cuore della preghiera è l'esperienza della misericordia divina che si prende cura della miseria dell'uomo. Ciò è motivo di fiducia e di lode.
3.2 Citiamo qualche Salmo. Spesso viene ripetuto: "La tua bontà è grande fino ai cieli e la tua fedeltà fino alle nubi" (Sal 57,11; cf Sal 89). "O mia forza, a te voglio cantare, poiché tu sei, o Dio, la mia difesa, tu, mio Dio, sei la mia misericordia" (Sal 59,18). Tutto il Sal 136 celebra un grande ringraziamento ritmato dal ricorrente ritornello "perché eterna è la sua misericordia". Tutta la storia d'Israele è letta in questa chiave. Il più breve Salmo recita così: "Lodate il Signore, popoli tutti, voi tutte nazioni, dategli gloria; perché forte è il suo amore per noi e la fedeltà del Signore dura in eterno" (Sal 117).
Padre Domenico Cancian fam.
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