La grazia nobilita la femminilità di Maria. Giovanni Paolo II

La particolare unione della «Theotókos» con Dio [...] è pura grazia e, come tale, un dono dello Spirito. Nello stesso tempo, però, mediante la risposta di fede Maria esprime la sua libera volontà, e dunque la piena partecipazione dell'«io» personale e femminile all'evento dell'incarnazione. [...] Tutta l'azione di Dio nella storia degli uomini rispetta sempre la libera volontà dell'«io» umano. Lo stesso avviene nell'annunciazione a Nazareth. [...]

La grazia non mette mai da parte la natura né la annulla, anzi la perfeziona e nobilita. Pertanto, quella «pienezza di grazia» (Lc 1,28), concessa alla Vergine di Nazareth, in vista del suo divenire «Theotókos», significa allo stesso tempo la pienezza della perfezione di ciò «che è caratteristico della donna», di «ciò che è femminile». Ci troviamo qui, in un certo senso, al punto culminante, all'archetipo della personale dignità della donna.


Papa Giovanni Paolo,

Lettera apostolica Mulieris dignitatem,

n°4-5, nel 15 agosto 1988

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