Venerdì della III settimana del Tempo di Pasqua

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Dal Vangelo secondo Giovanni 6,52-59.


Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga a Cafarnao.






Meditazione del giorno:

San [Padre] Pio di Pietrelcina (1887-1968), cappuccino
Lettere di Padre Pio, Vicenza 1969, p.55

« Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna »


– Padre, quanto indegno di fare la comunione mi sento ! Ne sono veramente indegno !

Risposta : – È vero. Non siamo degni di un tale dono ; ma una cosa è prenderne parte indegnamente in stato di peccato, tutt'altra cosa è non esserne degni. Tutti ne siamo indegni ; ma è Gesù ad invitarci, è lui a desiderarlo. Siamo dunque umili e riceviamolo col cuore pieno di amore.

– Padre, perché piange quando si comunica ?

Risposta : – Se la Chiesa ha lanciato questo grido : « Egli non disdegnò il seno della Vergine », parlando dell'incarnazione del Verbo nel seno dell'Immacolata, cosa dire di noi che siamo peccatori ? Ma Cristo ha detto : « Se non mangiate la mia carne e non bevete il mio sangue, non avrete in voi la vita ». Per cui, avviciniamo alla mensa della comunione con molto amore e grande rispetto. Che tutta la giornata serva, dapprima a prepararci ad essa, poi a rendere grazie.

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