In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano ai monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli in campagna non tornino in città; saranno infatti giorni di vendetta, perché tutto ciò che è stato scritto si compia.
Guai alle donne che sono incinte e allattano in quei giorni, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo.
Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri tra tutti i popoli; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con potenza e gloria grande.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”.
Cuando vean a Jerusalén sitiada por los ejércitos, sepan que su ruina está próxima.
Los que estén en Judea, que se refugien en las montañas; los que estén dentro de la ciudad, que se alejen; y los que estén en los campos, que no vuelvan a ella.
Porque serán días de escarmiento, en que todo lo que está escrito deberá cumplirse.
¡Ay de las que estén embarazadas o tengan niños de pecho en aquellos días! Será grande la desgracia de este país y la ira de Dios pesará sobre este pueblo.
Caerán al filo de la espada, serán llevados cautivos a todas las naciones, y Jerusalén será pisoteada por los paganos, hasta que el tiempo de los paganos llegue a su cumplimiento.
Habrá señales en el sol, en la luna y en las estrellas; y en la tierra, los pueblos serán presa de la angustia ante el rugido del mar y la violencia de las olas.
Los hombres desfallecerán de miedo por lo que sobrevendrá al mundo, porque los astros se conmoverán.
Entonces se verá al Hijo del hombre venir sobre una nube, lleno de poder y de gloria.
Cuando comience a suceder esto, tengan ánimo y levanten la cabeza, porque está por llegarles la liberación".
§ 668 – 671 - © Libreria Editrice Vaticana
Cristo verrà nella gloria
« Per questo Cristo è morto e ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi » (Rm 14,9). L'ascensione di Cristo al cielo significa la sua partecipazione, nella sua umanità, alla potenza e all'autorità di Dio stesso. Gesù Cristo è Signore: egli detiene tutto il potere nei cieli e sulla terra. Egli è « al di sopra di ogni principato e autorità, di ogni potenza e dominazione » perché il Padre « tutto ha sottomesso ai suoi piedi » (Ef 1,21-22). Cristo è il Signore del cosmo e della storia. In lui la storia dell'uomo come pure tutta la creazione trovano la loro « ricapitolazione » (Ef 1,10), il loro compimento trascendente.
Come Signore, Cristo è anche il Capo della Chiesa che è il suo corpo (Ef 1,22). Elevato al cielo e glorificato, avendo così compiuto pienamente la sua missione, egli permane sulla terra, nella sua Chiesa... « Il regno di Cristo è già presente in mistero ». La Chiesa « di questo regno costituisce in terra il germe e l'inizio ». Dopo l'ascensione, il disegno di Dio è entrato nel suo compimento.Noi siamo già nell'« ultima ora » (1 Gv 2,18).
Già presente nella sua Chiesa, il regno di Cristo non è tuttavia ancora compiuto « con potenza e gloria grande » (Lc 21,27) mediante la venuta del Re sulla terra. Questo regno è ancora insidiato dalle potenze inique, anche se esse sono già state vinte radicalmente dalla pasqua di Cristo. Fino al momento in cui tutto sarà a lui sottomesso (Cf 1 Cor 15,28), « fino a che non vi saranno i nuovi cieli e la terra nuova, nei quali la giustizia ha la sua dimora, la Chiesa pellegrinante, nei suoi sacramenti e nelle sue istituzioni, che appartengono all'età presente, porta la figura fugace di questo mondo, e vive tra le creature, le quali sono in gemito e nel travaglio del parto sino ad ora e attendono la manifestazione dei figli di Dio » (LG 48; Rm 8,19.22). Per questa ragione i cristiani pregano, soprattutto nell'Eucaristia, per affrettare il ritorno di Cristo dicendogli: « Vieni, Signore » (Ap 22,20).
§668 – 671
Cristo volverá con gran gloria
«Cristo murió y volvió a la vida para eso, para ser Señor de muertos y vivos» (Rm 14,9). La Ascensión de Cristo al cielo significa su participación, en su humanidad, en el poder y en la autoridad de Dios mismo. Jesucristo es Señor: posee todo poder en los cielos y en la tierra. Él está «por encima de todo Principado, Potestad, Virtud, Dominación» porque el Padre» bajo sus pies «sometió todas las cosas» (Ef 1, 20-22). Cristo es el Señor del cosmos y de la historia. En él la historia de la humanidad e incluso toda la Creación encuentra su recapitulación (Ef 1,10), su cumplimiento trascendente.
Como Señor, Cristo es también la cabeza de la Iglesia que es su Cuerpo (Ef 1,22). Elevado al cielo y glorificado, habiendo cumplido así su misión, permanece en la tierra en su Iglesia... «La Iglesia, o el reino de Cristo presente ya en misterio «constituye el germen y el comienzo de este Reino en la tierra» (Vaticano II: LG 3,5). Desde la Ascensión, el designio de Dios ha entrado en su consumación. Estamos ya en la «última hora» (1Jn 2,18).
«El Reino de Cristo, presente ya en su Iglesia, sin embargo, no está todavía acabado «con gran poder y gloria» (Lc 21,17) con el advenimiento del Rey a la tierra. Este Reino aún es objeto de los ataques del poder del mal, a pesar de que estos poderes hayan sido vencidos en su raíz por la Pascua de Cristo. Hasta que todo le haya sido sometido (1C 15,28), y «mientras no haya nuevos cielos y nueva tierra, en los que habite la justicia, la Iglesia peregrina lleva en sus sacramentos e instituciones, que pertenecen a este tiempo, la imagen de este mundo que pasa. Ella misma vive entre las criaturas que gimen en dolores de parto hasta ahora y que esperan la manifestación de los hijos de Dios» (LG 48; Rm 8,19.22). Por esta razón, los cristianos piden, sobre todo en la Eucaristía, que se apresure el retorno de Cristo cuando suplican: «Ven, Señor Jesús» (1C 16, 22; Ap 22,17.20).
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