Venerdì della XXXIV settimana del Tempo Ordinario







Lc 21,29-33

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: “Guardate il fico e tutte le piante; quando già germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l’estate è vicina. Così pure, quando voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità vi dico: non passerà questa generazione finché tutto ciò sia avvenuto. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”.


IL COMMENTO

La nostra vita subisce costantemente l'attentato di milioni di parole che cercano di prendere possesso dei nostri pensieri, dei nostri sentimenti, delle nostre azioni. Fuori e dentro di noi si scatena una guerra ogni volta più cruenta tra le parole più disparate. E, normalmente, ne portiamo le tristi conseguenze: stanchezza psicologica, stordimento, incapacità di orientarsi e di comprendere. Uno sterminato esercito di sentenze, di opinioni, di idee si affaccia ai nostri padiglioni auricolari e si spintona violentemente per entrare. E siamo ogni volta più confusi. Politica, morale, vita, sport, parole a volontà su ogni aspetto della vita. Parole che dicono tutto e l'esatto contrario.

Ma è proprio dentro l'estrema confusione che accompagna gli stravolgimenti del mondo, in noi e fuori di noi, che possiamo ritrovare un segno, un'ancora di salvezza. Tutto passa. Tutto è destinato ad essere cancellato dal tempo. Un sms cancella immediatamente il contenuto, la "verità" del precedente. Così ogni parola è fagocitata dalla successiva, rivelandone l'assoluta provvisorietà con un ritmo incalzante. Così nella nostra vita. Affetti, lavoro, svaghi, ideali, salute, ogni cosa è precaria. Eppure proprio dentro la transitorietà di quel che viviamo alberga una certezza, qualcosa che fonda, tra i marosi, la nostra esistenza. In ogni istante della nostra vita è nascosto il Mistero Pasquale del Signore, il Suo passaggio dalla morte alla vita.

Per questo proprio le rivoluzioni, i fallimenti, le sofferenze della vita, anche le esperienze più drammatiche che ci lasciano tramortiti, forse moribondi, sono un segno dell'opera di Dio. Il cielo e la terra passeranno, ma le Parole del Signore non passeranno. Mai. La Sua Parola d'amore, capace di ri-crearci nella misericordia, è una Parola eterna. Lui non mente. Non tradisce. La Sua Parola si compie nella nostra vita. Proprio mentre tutte le altre parole segnano il passo rivelandosi effimere e transitorie.

Così se nella vita ogni cosa è destinata a passare, a sfuggirci, è per lasciar posto all'unica Parola che non passerà in eterno: la Parola fatta carne, il nostro Signore Gesù. Per questo, anche quello che sembra scivolare via è misteriosamente ricapitolato, risanato e come reso eterno dal Suo amore. Il passare di tutto riverbera il passaggio pasquale del Signore nella storia. Il fluire delle cose è cristallizzato nel passaggio del Signore, e, misteriosamente, ciò che è corruttibile è assorbito dall'incorruttibile. Questo è il mistero della nostra vita, fatta di eventi, relazioni, storie che apparentemente scorrono via inesorabilmente e senza ritorno, mentre invece tutto è assorbito e santificato dal "passaggio che non passa"; silenziosamente, e spesso nascostamente, tutto di noi è innestato nella Pasqua del Signore nella quale ogni istante è un diadema incastonato nella corona della storia di salvezza che Dio fa con ogni uomo.

In Lui la vita perduta, e tutto quello che sembra smarrito, è ritrovato e trasfigurato. Santificato. Non si butta nulla della nostra vita, perchè dove c'è il Signore c'è la vita. Tutto di noi è Grazia, dono di Lui, che proprio nell'estrema precarietà rivela la nostra unica Roccia: il Suo amore infinito. Il Suo Regno dentro di noi, e noi che, in ogni istante, apparteniamo a Lui. E' questo il criterio per discernere e non lasciarci sballottare dai fatti e dalle parole. La fede, certezza incrollabile del Suo amore.



Evangelio según San Lucas 21,29-33.

Y Jesús les hizo esta comparación: "Miren lo que sucede con la higuera o con cualquier otro árbol.
Cuando comienza a echar brotes, ustedes se dan cuenta de que se acerca el verano.
Así también, cuando vean que suceden todas estas cosas, sepan que el Reino de Dios está cerca.
Les aseguro que no pasará esta generación hasta que se cumpla todo esto.
El cielo y la tierra pasarán, pero mis palabras no pasarán.


COMENTARIO

Nuestra vida padece constantemente el atentado de millones de palabras que tratan de tomar posesión de nuestros pensamientos, sentimientos, acciones. Fuera y dentro de nosotros se acalora una guerra cada vez más cruenta entre las palabras más diferentes. Y, normalmente, llevamos de ella las tristes consecuencias: cansacio psicológico, aturdimiento, incapacidad de orientarse y de comprender. Uno inmenso ejército de sentencias, de opiniones, de ideas se asoma a nuestros pabellones auriculares y empuja violentemente para entrar. Y somos cada vez más confusos. Política, moral, vida, deporte, palabras y palabras sobre cada aspecto de la vida. Palabras que dicen todo y su exacto contrario.

Pero es justo dentro de la extrema confusión que acompaña las demudaciones del mundo, en nosotros y fuera de nosotros, que podemos hallar una señal, un ancla de salvación. Todo pasa. Todo es destinado a ser borrado por el tiempo. Un sms borra enseguida el contenido, la "verdad" del precedente. Así cada palabra es fagocitada por la siguiente, revelando de ella la absoluta precariedad, con un ritmo apremiante. Así en nuestra vida. Afectos, trabajo, diversiones, ideales, salud, cada cosa es precaria. Sin embargo justo dentro de la transitoriedad de aquellos que vivimos aloja una certeza, algo que funda, entre las oleadas, nuestra existencia. En cada instante de nuestra vida es escondido el Misterio Pasquale del Señor, Su paso de la muerte a la vida.

Por eso justo las revoluciones, los fracasos, los sufrimientos de la vida, también las experiencias más dramáticas que nos dejan aturdidos, quizás moribundos, son una señal de la obra de Dios. El cielo y la tierra pasarán, pero las Palabras del Dios no pasarán. Nunca. Su Palabra de amor, capaz de recrearnos en la misericordia, es una Palabra eterna. Él no miente. No traiciona. Su Palabra se cumple en nuestra vida. Justo mientras todas las otras palabras señalan el paso revelándose efímeras y transitorias.

Así si en la vida cada cosa es destinada a pasar, a escaparnos de las manos, es por dejar puesto a la única Palabra que no pasará para siempre: la Palabra hecha carne, nuestro Señor Jesúcristo. Por eso, también lo que parece resbalar fuera es resumido misteriosamente, curado y como hecho eterno de Su amor. El pasar de todo refleja el paso pascual del Señor en la historia, en mi historia. El fluir cosas es cristalizado en el paso del Señor, y, misteriosamente, lo que es corruptible es absorbido por lo incorruptible. Éste es el misterio de nuestra vida, hecha de acontecimientos, relaciones, historias que aparentemente corren fuera inexorablemente y sin vuelta, mientras en cambio todo es absorbido y santificado por el "paso" que no pasa; silenciosamente, y a menudo ocultamente, todo de nosotros le es injertado en la Pascua de Jesus; en ella cada instante es una diadema engastado en la corona de la historia de salvación que Dios hace con cada hombre.

En Él la vida perdida y todo lo que parece extraviado, es hallado y transfigurado. Santificado. No se tira nada de nuestra vida, porque dónde está el Señor hay la vida. Todo de nosotros es Grazia, regalo de Él, que justo en la extrema precariedad revela nuestra única Roca: Su amor infinito. Su Reino dentro de nosotros y nosotros que, en cada instante, le pertenecemos. Es esto el criterio para discernir y no dejarnos zarandearse de los hechos y de las palabras. La fe, certeza inquebrantable de Su amor.



Cardinal John Henry Newman (1801-1890), sacerdote, fondatore di una comunità religiosa, teologo
PPS, IV, 13

L’esempio del fico


Una sola volta all’anno, ma tuttavia una volta, il mondo che vediamo fa sbocciare le sue potenze nascoste, rivelando se stesso, in un certo senso. Allora, appaiono i fiori, gli alberi da frutto e i fiori si schiudono, l’erba e il grano crescono. C’è uno slancio improvviso e uno scoppio di vita nascosta, posta da Dio nel mondo materiale. Ebbene ! Questo è per noi un esempio di ciò che può fare il mondo, al comandamento di Dio. Un giorno questa terra sboccerà in un mondo nuovo di luce e di gloria, nel quale vedremo i santi e gli angeli. Chi ci penserebbe, se non avesse avuto l’esperienza delle primavere precedenti, chi potrebbe concepire due o tre mesi prima, che la faccia della natura, ora apparentemente morta, potesse diventare così splendida e varia ?…

Lo stesso dicasi per quella primavera eterna, aspettata da tutti i cristiani ; Verrà, seppur stia tardando. Aspettiamola, poiché « verrà e non tarderà » (Eb 10, 37). Perciò diciamo ogni giorno : « Venga il tuo regno ! » cioè « mostrati, Signore ; assiso sui cherubini, mostrati, manifèstati ». « Risveglia la tua potenza e vieni in nostro soccorso » (Sal 79, 3).




Orígenes (hacia 185-253), presbítero y teólogo
Homilías sobre el Génesis, nº 12,5


«El cielo y la tierra pasarán, pero mis palabras no pasarán»


«Bebe el agua de tu cisterna, la que brota de tu pozo, que sean para ti solo» (Pr 5,15.17). Tú que me escuchas, procura tener un pozo y una cisterna que sean tuyos; de manera que, cuando cojas el libro de las Escrituras, llegues a descubrir, también tú, de ti mismo, alguna interpretación. Sí, con lo que has aprendido en la Iglesia, procura beber, también tú, de la fuente que mana de tu espíritu. En el interior de ti mismo está... «el agua viva» (Jn 4,10); hay en ti los canales inagotables y les ríos henchidos del sentido espiritual de la Escritura, con tal que no estén obstruidos por la tierra y los escombros. En este caso, lo que hay que hacer, es cavar y limpiar, es decir, quitar la pereza del espíritu y sacudir el adormecimiento del corazón...

Purifica, pues, tu espíritu para que un día bebas de tus fuentes y saques el agua viva de tus pozos. Porque si has recibido en ti la palabra de Dios, si has recibido de Jesús el agua viva, y si la has recibido con fe, en ti llegará a ser «un surtidor de agua que salta hasta la vida eterna» (Jn 4,14).




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