Lo ‘scandalo’ e la ‘stoltezza’ della Croce stanno
proprio nel fatto che laddove sembra esserci solo fallimento, dolore,
sconfitta, proprio lì c'è tutta la potenza dell'Amore sconfinato di Dio, perché la Croce è espressione di amore e l’amore è
la vera potenza che si rivela proprio in questa apparente debolezza. Per i
Giudei la Croce è skandalon,
cioè trappola o pietra di inciampo: essa sembra ostacolare la fede del pio
israelita, che stenta a trovare qualcosa di simile nelle Sacre Scritture. Per i
Greci, cioè i pagani, il criterio di giudizio per opporsi alla Croce è la
ragione. Per questi ultimi, infatti, la Croce è moría, stoltezza, letteralmente
insipienza, cioè un cibo senza
sale; quindi più che un errore, suo amore: “Ciò che è stoltezza di
Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio, è più forte
degli uomini”. Dio si serve di modi e strumenti che a noi sembrano a prima
vista solo debolezza.
Udienza generale 29 ottobre 2008
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