Ruperto di Deutz. Per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi

«Caifa, che era sommo sacerdote in quell’anno, disse loro: ’Voi non capite nulla e non considerate come sia meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la nazione intera.’ Questo però non lo disse da se stesso...»
Cosa significano queste parole: «Questo non lo disse da se stesso» se non che Caifa non traeva questa parola dal suo spirito? In verità, prima che Caifa fosse, già era stata pronunciata questa parola: «Gesù deve morire per il popolo». Sì, questa parola era stata rivelata ai santi profeti, anzi era stata pronunciata prima che i profeti fossero venuti al mondo, prima che Abramo avesse ricevuto l’esistenza, prima che Adamo fosse stato plasmato. Questa parola era già nella volontà del Padre quando dichiarò: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza» (Gen 1,26). Fu detto allora che Gesù doveva morire per il popolo.
Caifa non disse dunque questo di sua iniziativa. Ma «poiché era sommo sacerdote in quell’anno, profetizzò.» E che cosa? ... Che occorreva che uno solo, un solo uomo, il Santo dei santi, il Sole di giustizia, Gesù Cristo, morisse per il popolo, e non soltanto per il popolo nato da Abramo, ma anche per tutti coloro che Dio aveva predestinati, fin dalla creazione del mondo, ad essere suoi figli adottivi (cfr Ef 1,5). Erano stati scacciati fuori dal Paradiso originale e dispersi ai quattro venti del mondo; occorreva radunarli da tutta la massa dell’umanità, fino all’ultimo eletto.

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