Oggi si è adempiuta questa scrittura
che voi avete udita con i vostri orecchi
το κήρυγμα Il Kèrygma
Il più grande dei comandamenti, il più grande nel Regno dei Cieli... Chi seguiva e si avvicinava al Signore non aveva molta fantasia. Come il cuore di ciascuno di noi, monotono e sempre in cerca di qualcosa per cui appassionarsi, risultati, misure da esibire, cifre e numeri a stabilire il perimetro della propria presenza: più "conti" e più sei grande, e addio paura della fine... Dietro a questa frenesia di sapere chi e che cosa sia il più grande, si cela infatti l'interrogativo al quale nessuno sa rispondere: esiste il Cielo o finisce tutto qui? Gesù ci conosce e così, invece di rivelare chi sia il più grande, indica un cammino e una soglia che annunciano l'unica risposta che conta: il Cielo esiste, e possiamo entrarvi. Ma occorre convertirci e abbandonare i criteri adottati sinora. Eh sì, perché nel Regno dei Cieli si entra solo se si diventa tanto piccoli da passare inosservati. Impossibile, perché siamo in ricerca perenne di affetti, gratificazioni e stima che ci "ingrassino" al punto che nessuno ci possa togliere dalla scena, neanche con una gru... E invece è proprio una gru a prenderci dal centro dell'attenzione secondo il mondo per metterci "in mezzo" secondo Dio. "In mezzo", cioè crocifissi, come Cristo che è stato innalzato "in mezzo" a due ladroni. Forse non lo sospettiamo, ma la miglior cura dimagrante è digiunare con Cristo sulla Croce. Altro che jogging e palestra, l'unico fitness club che ha risultati garantiti nel tempo è il Golgota. Solo qui, infatti, si sale sulla Croce e vi si distendono le braccia, gli unici esercizi che fanno davvero dimagrire dalla superbia. Non devi neanche cercarlo, è a casa tua, in famiglia. Lo trovi in ufficio, a scuola, ovunque. Niente quote associative, è tutto gratis, perché il personal trainer è proprio personal, ti insegna tutto facendo ogni esercizio con te. Anzi, lo fa in te, diventando la tua mente, il tuo cuore, le tue mani, le tue gambe. Certo, sul Golgota c'è sempre l'invidioso che non vorrebbe vederti dimagrire. Il demonio è lì per spingerti a lasciar perdere. Per questo Dio ha provveduto per noi dei bodyguard invincibili. Come dei buttafuori sanno allontanare ogni intrusione malvagia, inganni e pericoli. Sono gli Angeli Custodi, "ministri della divina premura per ogni uomo. Dall’inizio fino all’ora della morte, la vita umana è circondata dalla loro incessante protezione" (Benedetto XVI). Confessiamolo, ci pensiamo poco, pochissimo, forse mai. Pregarli poi.... Da bambini forse pregavamo come ci aveva insegnato la mamma: "angelo di Dio che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla Pietà Celeste". Ma avete colto la profondità di questa preghiera? Illumina la volontà di Dio per la mia vita, istante dopo istante; custodisci ogni mio pensiero e sguardo, le mie labbra e le mie membra perché non si pieghino al male; reggi il mio corpo perché non cada in peccato; governa la mia vita perché non scelga il male ma sempre il bene. Perché temere allora? Accanto agli apostoli, gli angeli della Chiesa terrestre che ci accompagna, ci sono gli angeli custodi che ci proteggono con amore. Esistono davvero, possiamo parlarci, invocarli, confidarci con loro in piena fiducia. Il Vangelo ci annuncia, infatti, che essi ci vedono già in paradiso, per questo possono accompagnarci lungo il cammino di ritorno a casa, quello che passa per il Golgota e ci fa dimagrire. Come sul Moria, essi vedono sempre l'Agnello che si è immolato per noi, e fermano la mano di Abramo levata per sacrificarci; il Padre li invia proprio perché sanno quello che è scritto sul suo volto, conoscono la sua volontà: ci conducono nella fede di Abramo, della Chiesa, ci legano alla volontà di Dio come Isacco, perché in noi si dia la Pasqua di Cristo. Sanno persuaderci come fecero con il figlio prodigo, ricordandoci la nostra dignità; ci custodiscono distogliendoci dalla menzogna dell'orgoglio, perché nessuno di noi abbia più a disprezzarsi. Sono custodi dell'opera di Dio in ciascuno, la difendono dalle menzogne demoniache che ci vorrebbero spingere a rifiutare la storia che il Padre ha preparato per noi. Ciascuno ha un angelo "personale", che, oltre a proteggere i nostri passi dai pericoli per l'incolumità fisica, è il messaggero che ci custodisce annunciandoci la Buona Notizia. Possiamo stare tranquilli, gli angeli custodi "non possono essere sconfitti né sedotti e tanto meno sedurre, essi che ci custodiscono in tutte le nostre vie. Sono fedeli, sono prudenti, sono potenti. Perché trepidare? Soltanto seguiamoli, stiamo loro vicini e restiamo nella protezione del Dio del cielo" (San Bernardo).
L'ANNUNCIO |
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».
(Dal Vangelo secondo Matteo 18,1-5.10)
Il più grande dei
comandamenti, il più grande nel Regno dei Cieli... Chi seguiva
e si avvicinava al Signore non aveva molta fantasia. Come il cuore di ciascuno
di noi, monotono e sempre in cerca di qualcosa per cui appassionarsi:
risultati, misure da esibire, cifre e numeri a stabilire il perimetro della
propria presenza; più "conti" e più sei grande, e addio paura della
fine... Dietro a questa frenesia di sapere chi e che cosa sia il più grande, si
cela infatti l'interrogativo al quale nessuno sa rispondere: esiste il Cielo o
finisce tutto qui? Gesù ci conosce e così, invece di rivelare chi sia il più
grande, indica un cammino e una soglia che
annunciano l'unica risposta che conta: il Cielo esiste, e possiamo entrarvi. Ma
occorre convertirci e abbandonare i criteri adottati
sinora. Eh sì, perché nel Regno dei Cieli si entra solo se si diventa
tanto piccoli da passare inosservati.
Impossibile. In ricerca perenne di affetti, gratificazioni e stima che ci "ingrassino" al punto che nessuno ci possa togliere dalla scena, neanche con una gru... E invece è proprio una gru a prenderci dal centro dell'attenzione secondo il mondo per metterci "in mezzo" secondo Dio. La carne e il demonio che ci spingono a brigare per attirare l'attenzione ci sbattono sì "in mezzo", ma come l'adultera, per essere seppelliti sotto i sassi di un'inappellabile condanna. Per questo la gru è l'unica salvezza: ci strappa dalla morte che meritiamo, dal divorzio, dalla fine di un'amicizia, dalla rottura con i figli, dalla disperazione e dalla frustrazione; essa, infatti, è la Croce dove il Signore si è fatto mettere "in mezzo" proprio dove era stata trascinata la peccatrice. Proprio dove siamo noi, gonfi di orgoglio. E lì ci abbraccia, come una madre fa con il suo bambino, ci attira a sé con il gancio delle sue mani trafitte d'amore, per catapultarci in una vita nuova. Non solo ci salva perdonandoci, ma ci "mette in mezzo" con Lui per strappare a nostra volta i tanti peccatori a cui siamo inviati.
Impossibile. In ricerca perenne di affetti, gratificazioni e stima che ci "ingrassino" al punto che nessuno ci possa togliere dalla scena, neanche con una gru... E invece è proprio una gru a prenderci dal centro dell'attenzione secondo il mondo per metterci "in mezzo" secondo Dio. La carne e il demonio che ci spingono a brigare per attirare l'attenzione ci sbattono sì "in mezzo", ma come l'adultera, per essere seppelliti sotto i sassi di un'inappellabile condanna. Per questo la gru è l'unica salvezza: ci strappa dalla morte che meritiamo, dal divorzio, dalla fine di un'amicizia, dalla rottura con i figli, dalla disperazione e dalla frustrazione; essa, infatti, è la Croce dove il Signore si è fatto mettere "in mezzo" proprio dove era stata trascinata la peccatrice. Proprio dove siamo noi, gonfi di orgoglio. E lì ci abbraccia, come una madre fa con il suo bambino, ci attira a sé con il gancio delle sue mani trafitte d'amore, per catapultarci in una vita nuova. Non solo ci salva perdonandoci, ma ci "mette in mezzo" con Lui per strappare a nostra volta i tanti peccatori a cui siamo inviati.
Forse non lo sospettiamo che
la miglior cura dimagrante è digiunare con Cristo sulla Croce. Altro che
jogging e palestra, l'unico fitness club che ha risultati garantiti nel tempo è
il Golgota. Solo qui, infatti, si sale sulla Croce e vi si distendono le
braccia, gli unici esercizi che fanno davvero dimagrire dalla superbia. Non devi
neanche cercarlo, è a casa tua, in famiglia. Lo trovi in ufficio, a scuola,
ovunque. Niente quote associative, è tutto gratis, perché il personal trainer è
proprio personal, ti insegna tutto facendo ogni esercizio con te. Anzi, lo fa
in te, diventando la tua mente, il tuo cuore, le tue mani, le tue gambe.
Sino ad oggi forse ci abbiamo
provato, anche con vari metodi religiosi. Un corso biblico, l'impegno in
qualche attività, ritiri spirituali e molto altro. Molte altre risorse che la
Chiesa ci mette a disposizione. Ma non ci sono bastati. Hanno acceso un
desiderio di umiltà e verità, la speranza di una vita nuova, ma non si può
pensare di andare in autostrada solo con la spinta del motorino di accensione.
Occorre mettere la prima, poi la seconda, fino alla quinta. Si deve riempire il
serbatoio di benzina, e bisogna saper guidare, perché potrebbe piovere, e gli
imprevisti sono sempre dietro l'angolo. Fuor di metafora, se abbiamo tentato
molto raccogliendo poco, probabilmente è perché, nel fondo, lo abbiamo fatto da
soli, confidando nei nostri propositi. Ma da soli non si va da nessuna parte.
Al Regno dei Cieli si arriva con i fratelli, camminando con un Popolo e guidati
dalla Chiesa.
Ma anche loro non bastano; potrebbero distrarsi, o anche sbagliare; sono uomini, assistiti dallo Spirito Santo, ma pur sempre uomini. Sul Golgota c'è sempre l'invidioso che non vorrebbe vederti dimagrire. Il demonio è lì per spingerti a lasciar perdere. Per questo Dio ha provveduto per noi dei bodyguards invincibili. Come i buttafuori sanno allontanare ogni intrusione malvagia, inganni e pericoli, ventiquattro ore su ventiquattro. Sono angeli custodi che ci proteggono oltre le capacità umane. In tutto. Essi sono "ministri della divina premura per ogni uomo. Dall’inizio fino all’ora della morte, la vita umana è circondata dalla loro incessante protezione" (Benedetto XVI).
Confessiamolo, ci pensiamo poco, pochissimo, forse mai. Pregarli poi.... Da bambini forse pregavamo come ci aveva insegnato la mamma: "angelo di Dio che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla Pietà Celeste". Ma avete mai colto la profondità di questa preghiera? Illumina la volontà di Dio per la mia vita, istante dopo istante; custodisci ogni mio pensiero e sguardo, le mie labbra e le mie membra perché non si pieghino al male; reggi il mio corpo perché non cada in peccato; governa la mia vita perché non scelga il male ma sempre il bene. E si potrebbe continuare...
Perché temere allora? Accanto alla Chiesa
terrestre che ci accompagna, ci sono gli angeli custodi che ci proteggono con
amore. Esistono davvero, possiamo parlarci, invocarli, confidarci con loro in
piena fiducia. Il Vangelo ci annuncia che essi ci
vedono già in paradiso, per questo possono accompagnarci lungo
il cammino di ritorno a casa: sono inviati "per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato". Come sul Moria, essi vedono sempre l'Agnello che si è immolato per noi, e fermano la mano di Abramo levata per sacrificarci; il Padre li invia proprio perché sanno quello che è scritto sul suo volto, conoscono la sua volontà: ci conducono nella fede di Abramo, della Chiesa, ci legano alla volontà di Dio come Isacco, perché in noi si dia la Pasqua di Cristo. Sanno persuaderci come
fecero con il figlio prodigo, ricordandoci la nostra dignità; ci custodiscono distogliendoci
dalla menzogna dell'orgoglio, perché nessuno di noi abbia più a disprezzarsi.
Sì, sono custodi dell'opera di Dio in ciascuno, la difendono dalle menzogne
demoniache che ci vorrebbero spingere a rifiutare la storia che Dio ha preparato
per noi. Ciascuno ha un angelo "personale", che, oltre a proteggere i
nostri passi dai pericoli per l'incolumità fisica, è il messaggero che ci
trasmette la Buona Notizia, come Gabriele fece con la Vergine Maria. Così, nell'intimo, ci custodiscono dai pensieri malvagi che il demonio ci vorrebbe insinuare per distogliere da Dio e dalla sua volontà.
Ecco,
gli angeli custodi ci prendono per mano e ci accompagnano per aiutarci a
seguire le orme di Gesù che ci conducono a perdonare e a offrire noi stessi in
ogni circostanza. Sono pronti a confortarci nel Getsemani dove lottiamo ogni
giorno per non fare la nostra volontà. Loro ci proteggono illuminando la
verità, e ci ripetono che la nostra vita è quella di Gesù! "Amiamo
affettuosamente gli angeli di Dio, come quelli che saranno un giorno i nostri
coeredi, mentre nel frattempo sono nostre guide e tutori, costituiti e preposti
a noi dal Padre. Ora, infatti, siamo figli di Dio. Lo siamo, anche se questo
attualmente non lo comprendiamo chiaramente, perché siamo ancora bambini sotto
amministratori e tutori e, conseguentemente, non differiamo per nulla dai
servi. Del resto, anche se siamo ancora bambini e ci resta un cammino tanto
lungo e anche tanto pericoloso, che cosa dobbiamo temere sotto protettori così
grandi? Non possono essere sconfitti né sedotti e tanto meno sedurre, essi
che ci custodiscono in tutte le nostre vie. Sono fedeli, sono prudenti, sono
potenti. Perché trepidare? Soltanto seguiamoli, stiamo loro vicini e restiamo
nella protezione del Dio del cielo" (San
Bernardo).
APPROFONDIMENTI
Nel nome del Signore,
Dio d’Israel, sia
Michael alla mia destra,
Gabriel alla mia sinistra,
dinanzi a me Uriel,
dietro a me Raphael,
e sopra la mia testa
la divina presenza di Dio
Dio d’Israel, sia
Michael alla mia destra,
Gabriel alla mia sinistra,
dinanzi a me Uriel,
dietro a me Raphael,
e sopra la mia testa
la divina presenza di Dio
(preghiera ebraica)
αποφθεγμα Apoftegma
Gli angeli hanno cura della nostra salvezza
e la procurano con diligenza,
ma senza ansia, apprensione e fretta;
la cura e la diligenza sono espressione della loro carità,
mentre l'ansia, l'apprensione e la fretta
sarebbero contrarie al loro stato di beatitudine;
poichè la cura e la diligenza possono essere compagne della serenità
e della pace dello spirito;
non così l'ansia, la preoccupazione, e ancor di meno,
l'angustia precipitosa.
San Francesco di Sales, Filotea, III, X.
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