Sinagoga e chiesa alle origini cristiane. di Frédéric Manns

"Per verificare la continuità fra il giudaismo e il cristianesimo primitivo bisogna ricordare i pilastri del giudaismo: l'unicità di Dio, l'elezione, la presenza di Dio nel Tempio e l'importanza della Legge. Il monoteismo trova nello Shema Israel la sua espressione più perfetta. La teologia della Legge, l'elezione del popo-lo, il dono della terra e la Shekinah presente nel Tempio costituivano i temi fon-damentali dell'Antico Testamento. Il cristianesimo che dialogava con il giudaismo non poteva evitare questi problemi vitali (..). I pilastri del giudaismo sono così trasformati in un edificio saldamente radicato nella Scrittura. Il cristianesimo primi-tivo non ignorava questi dogmi, stava tuttavia per immettervi uno spirito nuovo.
Non è cosa facile stabilire il complesso rapporto fra la comunità cristiana e la Sinagoga durante i primi secoli (..). Malgrado le assidue ricerche di questi ul-timi anni, siamo costretti a constatare che la nostra conoscenza dei primi secoli cri-stiani rimane ancora molto limitata. Proiettando dei fasci di luce convergenti sulla realtà complessa del cristianesimo primitivo a partire da differenti punti di vista, tenteremo una lettura complementare. L'immagine del cristianesimo palestinese primitivo che risulta da queste analisi è certamente quella di una religione plurali-sta. Se ne stupirà soltanto chi ignora l'esistenza del giudaismo pluralista del primo secolo".
(da F. Manns, L’Israele di Dio, Bologna, EDB, 1998, pp. 31-32)

Riferimenti Bibliografici

- J. Daniélou, La teologia del giudeo-cristianesimo, Bologna, 1974;*
- D. Flusser, Il cristianesimo. Una religione ebraica, Cinisello Balsamo, 1992;*
- S. Mimouni, Le judeo-christianisme ancien, Paris, 1998;
- J. Taylor, The Myth of the Judeo-Christians, Edinburgh, 1993.

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