In giorno di sabato Gesù passava per i campi di grano, e i discepoli, camminando, cominciarono a strappare le spighe. I farisei gli dissero: «Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?». Ma egli rispose loro: «Non avete mai letto che cosa fece Davide quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e i suoi compagni? Come entrò nella casa di Dio, sotto il sommo sacerdote Abiatàr, e mangiò i pani dell'offerta, che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne diede anche ai suoi compagni?». E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato».
IL COMMENTO
Il Figlio dell'Uomo è Signore del Sabato, Lui è il Signore delle nozze. E noi con Lui, nella libertà dei figli. La Scrittura disegna il rapporto tra Dio e l'uomo con i tratti gioiosi di un banchetto di nozze. Per Israele il sabato sono le nozze, e la gioia e il riposo ne costituiscono l'essenza. Nulla di più lontano da una religione fatta di precetti e divieti, di regole da applicare, di un tedioso dare ed avere tra la divinità e l'uomo. Spesso viviamo così i nostri rapporti matrimoniali, le nostre amicizie, le relazioni sul lavoro, anche quelle tra genitori e figli. Contratti che contemplino il rispetto e la giustizia. Quella della carne, stretta nell'angusto perimetro di leggi e codicilli, nel vano tentativo di fissare il tutto ad un precario equilibrio di coesistenze protette dallo scudo dei diritti e dei doveri. Buoni in sè, utili a non far straripare i fiumi ed il male, ma i precetti inevitabilmente restano confinati al di fuori del cuore.
Un sábado en que Jesús atravesaba unos sembrados, sus discípulos comenzaron a arrancar espigas al pasar.
Entonces los fariseos le dijeron: "¡Mira! ¿Por qué hacen en sábado lo que no está permitido?".
El les respondió: "¿Ustedes no han leído nunca lo que hizo David, cuando él y sus compañeros se vieron obligados por el hambre,
cómo entró en la Casa de Dios, en el tiempo del Sumo Sacerdote Abiatar, y comió y dio a sus compañeros los panes de la ofrenda, que sólo pueden comer los sacerdotes?".
Y agregó: "El sábado ha sido hecho para el hombre, y no el hombre para el sábado.
De manera que el Hijo del hombre es dueño también del sábado".
Sant'Afraate (?-circa 345), monaco e vescovo a Nìnive, nell'Iraq attuale
dimostrazioni, n°13, 1-2.13 ; SC 359, 589
Il signore del sabato
Per mezzo di Mosè suo servo, il Signore ha domandato ai figli di Israele di osservare il sabato. Disse loro: « Sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore» (Es 20,9)... Li avvertì: «Non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame». Aggiunse anche: «Perché possano goder quiete il tuo bue e il tuo asino e possano respirare i figli della tua schiava e il forestiero» (Es 23,12)... Il sabato non è stato imposto come una prova, una scelta da operare fra la vita e la morte, fra la giustizia e il peccato come gli altri precetti secondo i quali l'uomo può vivere o morire. No, il sabato, a suo tempo è stato dato al popolo in vista del riposo – sia degli uomini che degli animali...
Ascoltate ora quale è il sabato gradito al Signore. L'ha detto Isaia: «Fate riposare lo stanco» (28,12). E altrove: «Quanti si guardano dal profanare il sabato, restano fermi alla mia alleanza» (56,4)... Il sabato non approfitta affatto ai cattivi, agli assassini, ai ladri. Dio invece abita in coloro che scelgono quello che piace a Dio e non commettono il male; in essi Dio fa la sua dimora secondo la sua parola: «Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò» (Lv 26,12; 2 Cor 6,16)... Noi dunque, custodiamo fedelmente il sabato di Dio, cioè quello che piace al suo cuore. Così entreremo nel sabato del grande riposo, il sabato del cielo e della terra in cui ogni creatura si riposerà.
Leone XIII, papa dal 1878 al 1903
Rerum novarum, 32
La vita di quaggiù, benché buona e desiderabile, non è il fine per cui noi siamo stati creati, ma via e mezzo a perfezionare la vita dello spirito con la cognizione del vero e con la pratica del bene. Lo spirito è quello che porta scolpita in sé l'immagine e la somiglianza divina, ed in cui risiede quella superiorità in virtù della quale fu imposto all'uomo di signoreggiare le creature inferiori, e di far servire all'utilità sua le terre tutte ed i mari (Gen 1,28)… In questo tutti gli uomini sono uguali, né esistono differenze tra ricchi e poveri, padroni e servi, monarchi e sudditi, perché lo stesso è il Signore di tutti (Rm 10,12).
A nessuno è lecito violare impunemente la dignità dell'uomo, di cui Dio stesso dispone con grande riverenza, né attraversargli la via a quel perfezionamento che è ordinato all'acquisto della vita eterna…
Di qui segue la necessità del riposo festivo. Sotto questo nome non s'intenda uno stare in ozio più a lungo, e molto meno una totale inazione quale si desidera da molti, fomite di vizi e occasione di spreco, ma un riposo consacrato dalla religione…Questa è principalmente la natura, questo il fine del riposo festivo, che Iddio con legge speciale, prescrisse all'uomo nel Vecchio Testamento, dicendogli: « Ricordati di santificare il giorno di sabato » (Es 20,8) e che egli stesso insegnò di fatto, quando nel settimo giorno, creato l'uomo, si riposò dalle opere della creazione: « Riposò nel giorno settimo da tutte le opere che aveva fatte » (Gen 2,2).
Disertaciones, nº 13, 1-2.13
Señor del sábado
El Señor, por medio de Moisés, su servidor pidió a los hijos de Israel que observaran el sábado. Les dijo: «Trabajarás durante seis días pero el día séptimo es el sábado, un día de reposo dedicado al Señor tu Dios» (Ex 20,9)... Y les advirtió: «Descansarás tú, tu esclavo, tu esclava, tus bueyes y tu asno». Y añadió: «Igualmente descansarán el mercenario y el extranjero y todo animal que trabaja a tu servicio» (Ex 23,12)... El sábado no ha sido impuesto como una prueba, una opción entre la vida y la muerte, entre la justicia y el pecado igual que los demás preceptos según los cuales el hombre puede escoger entre la vida y la muerte. No, el sábado es el día que se ha dado al pueblo para su descanso, no sólo el de los hombres sino también el de los animales...
Escucha ahora, pues, cual es el sábado que Dios quiere. Isaías lo ha dicho: «Dad descanso a los abatidos» (28,12). Y en otra parte: «Los que observan el sábado sin profanarlo, se verán reconfortados por mi alianza y son los que escogen lo que a mí me place» (56,4)... El sábado no hace ningún provecho a los malvados, los asesinos, los ladrones. Pero los que escogen hacer lo que Dios quiere y alejan de sus manos el hacer el mal, Dios habita en ellos y hace su morada en ellos, tal como lo dice su palabra: «Habitaré en ellos y caminaré junto a ellos» (Lv 26,12; 2Co 6,16)... Nosotros, pues, guardemos fielmente el sábado de Dios, es decir, lo que es grato a su corazón. Así entraremos en el sábado del gran descanso, el sábado del cielo y de la tierra en el que toda criatura descansará.
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