Charles Péguy. Questi semplici bimbi giocano con la loro palma e le loro corone di martiri.

Costoro sono stati strappati agli uomini: 
(di tra gli uomini, d’in mezzo agli uomini, 
all’essere uomini) 
(I più grandi santi sono stati uomini, 
non sono stati strappati all’essere uomini) 
e in bocca a loro non fu trovata menzogna: 
sono infatti senza macchia davanti al trono 
di Dio. [...] 
E dietro all’Apostolo la Chiesa ripete:Innocentes pro Christo infantes occisi sunt
Gli Innocenti per Cristo 
bambini furono massacrati. 
(infantes, piccoli bimbi, ogni bimbo piccino che ancora non parli) 
Ab iniquo rege 
lactentes interfecti sunt: 
Da un re malvagio 
lattanti furono assassinati: 
(lactentes, pieni di latte, lattei, 
all’età del latte, ancora a regime di latte, 
nutriti di latte) 
ipsum sequuntur Agnum sine macula 
seguono l’Agnello stesso senza macchia 
(e il testo è tale, figliola, che è insieme l’Agnello che è senza macchia 
e loro con lui che son senza macchia) [...] 
Salvete, flores Martyrum, questi bimbi 
di nemmeno due anni sono i fiori di tutti 
gli altri Martiri. 
Cioè i fiori che danno gli altri Martiri. 
Proprio al principio d’aprile sono il roseo fiore di pesco. 
In pieno aprile, proprio al principio 
di maggio sono il bianco fiore di pero. 
In pieno maggio sono il rosso fiore di melo. 
Bianco e rosso. [...] 
Essi sono il fiore stesso e il boccio del fiore 
e la bambagia del boccio. 
Sono la gemma del ramo e la gemma 
del fiore. 
Sono l’onore di aprile e la dolce speranza. 
Sono l’onore dei boschi e dei mesi. 
Sono la giovane infanzia. [...] 
Sono il fiore di biancospino che fiorisce nella settimana santa. 
E il fiore del precoce spino nero che fiorisce cinque settimane prima. 
Di tutte queste rosacee, alberi e piante, sono il fiore. 
Promessa di tanti martiri, 
sono i bocci di rosa 
Di questa rugiada di sangue. 
Salvete, flores Martyrum, 
Salve, fiori dei Martiri, 
quos, lucis ipso in limine, 
Christi insecutor sustulit, 
ceu turbo nascentes rosas. 
che, appena alle soglie della luce, 
il persecutore di Cristo rapì, 
(strappò
ceu turbo nascentes rosas. 
come la tempesta le rose nascenti. 
(cioè come la tempesta, come una tempesta rapisce, strappa le rose nascenti). 
Vos prima Christi victima, 
Grex immolatorum tener, 
Aram sub ipsam simplices 
Palma et coronis luditis. 
Voi, prima vittima di Cristo, 
Tenero gregge degli immolati, 
Ai piedi dell’altare stesso, semplici, 
Simplices, anime semplici, semplici bimbi, 
Palma et coronis luditis. Giocate con la palma e con le corone. Con la vostra palma e le vostre corone. 
Tale è il mio paradiso, dice Dio. Il mio paradiso è quello che c’è di più semplice. 
Niente è più spoglio del mio paradiso. 
Aram sub ipsam ai piedi dell’altare stesso 
Questi semplici bimbi giocano con la loro palma e le loro corone di martiri. 
Ecco quello che accade nel mio paradiso. 
A che si potrà mai giocare 
con una palma e delle corone di martiri? 
Penso che giochino al cerchio, dice Dio, 
e forse ai cerchietti (almeno lo penso, perché non crediate 
che mai mi si chieda il permesso) 
E la palma sempre verde serve loro, 
a quanto sembra, di bacchetta. 

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