Dio ci ha creati e siamo noi stessi se siamo
conformi con la sua volontà; solo così entriamo nella verità del nostro essere
e non siamo alienati. Al contrario, l’alienazione si attua proprio uscendo
dalla volontà di Dio, perché in questo modo usciamo dal disegno del nostro
essere, non siamo più noi stessi e cadiamo nel vuoto. In verità, l’obbedienza a
Dio, cioè la conformità, la verità del nostro essere, è la vera libertà, perché
è la divinizzazione. Gesù, portando l’uomo, l’essere uomo, in sé e con sé,
nella conformità con Dio, nella perfetta obbedienza, cioè nella perfetta
conformazione tra le due volontà, ci ha redenti e la redenzione è sempre questo
processo di portare la volontà umana nella comunione con la volontà divina. E’
un processo sul quale preghiamo ogni giorno: “sia fatta la tua volontà”. E
vogliamo pregare realmente il Signore, perché ci aiuti a vedere intimamente che
questa è la libertà, e ad entrare, così, con gioia in questa obbedienza e a
“raccogliere” l’essere umano per portarlo – con il nostro esempio, con la
nostra umiltà, con la nostra preghiera, con la nostra azione pastorale – nella
comunione con Dio.
L’Autore della Lettera agli Ebrei dice che
Gesù ha pregato fortemente, con grida e lacrime, Dio che poteva salvarlo dalla
morte, e, per il suo pieno abbandono, venne esaudito (cfr 5,7). … In un
primo livello si può tradurre il testo greco così: “è stato redento dalla sua
angoscia” e in questo senso, Gesù è esaudito. Sarebbe, quindi, un accenno a
quanto ci racconta san Luca che “un angelo ha rafforzato Gesù” (cfr Lc 22,43), … “Se possibile salvami, ma sia
fatta la tua volontà” (cfr Mt 26,42; Mc 14,36; Lc 22,42), che nel linguaggio giovanneo appare
appunto: “O salvami, o glorifica”. E Dio risponde: “Ti ho glorificato e ti
glorificherò in futuro” (cfr Gv 12,28). Questa è la risposta, l’esaudire divino:
glorificherò la Croce; è la presenza della gloria divina, perché è l’atto
supremo dell’amore. Nella Croce, Gesù è elevato su tutta la terra e attira la
terra a sé; nella Croce appare adesso il “Kabod”, la vera gloria divina del Dio che ama fino alla Croce e
così trasforma la morte e crea la Resurrezione.
La preghiera di Gesù è stata esaudita, nel
senso che realmente la sua morte diventa vita, diventa il luogo da dove redime
l’uomo, da dove attira l’uomo a sé. Se la risposta divina in Giovanni dice: “ti
glorificherò”, significa che questa gloria trascende e attraversa tutta la
storia sempre e di nuovo: dalla tua Croce, presente nell’Eucaristia, trasforma
la morte in gloria.
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