Se ti senti così, esule dalla Città nella quale sei stato chiamato, coraggio, il Vangelo di oggi è una Buona Notizia per te. Gesù ci conosce, e sa bene che il Discorso della Montagna non è una Legge ma una Grazia. E' il frutto del perdono che cancella il morbo del peccato per rigenerare nella vita nuova di Cristo. Per questo anche oggi Gesù "scende" dal Cielo che le sue Parole hanno annunciato per venire a cercare la "terra" da dissodare e bonificare perché le possa accogliere e dare il frutto del loro compimento. Per questo viene a cercare il lebbroso che non può avvicinarsi alla Città, all'impuro che non può partecipare al culto della comunità. Gesù scende oggi da te e da me per far discendere dal Cielo la Città che abbiamo abbandonato, come una Sposa che ci accoglie nella sua santità senza alta condizione che quella di umiliarci e prostrarci dinanzi a Lui. E' inutile continuare a scappare dalla Verità: siamo stati scelti dal mondo per far parte della Chiesa, e ciò significa vivere sulla terra nell'anticipo della Gerusalemme Celeste. Ma è chiaro, nessun peccatore che ha scelto liberamente di farsi schiavo del demonio può entrarvi, come nessun lebbroso poteva avvicinarsi ai luoghi abitati. Così come siamo oggi non possiamo partecipare autenticamente alle liturgie del Popolo Santo, perché la nostra vita contesta quello che esse annunciano e celebrano. Non possiamo compiere la nostra missione, e per questo soffriamo. Ma Cristo Scende a noi, come già nel cenacolo dell'ultima cena, e, inginocchiato dinanzi ai nostri piedi per lavarli nella sua misericordia, ci spinge a prostrarci nella verità e chiedergli: "Signore, se vuoi puoi purificare il mio cuore". Se Lui non fosse disceso dal monte quel lebbroso non avrebbe potuto prostrarsi e guarire. Per questo Cristo "scende" oggi nella tua lebbra, nella solitudine dove ti hanno condotto i peccati, per "toccarti", per unire alla sua vita la tua carne malata e così sanarti nel profondo. Coraggio fratelli, possiamo convertirci perché Gesù viene oggi nella situazione dalla quale non riusciamo ad uscire; viene per farsi una carne con noi, superando la giustizia della Legge con la sua misericordia infinita, per compiere in noi ogni precetto che abbiamo trasgredito a causa del peccato. Coraggio, non restate nella paura e nella sfiducia, Gesù è già di fronte a voi per aprirvi di nuovo le porte del Regno dei Cieli. Non vi scandalizzate della lebbra che vi impedisce di compiere le parole del Discorso della Montagna: Cristo viene a noi per consegnarcele compiute nel suo amore più forte del peccato. Prostriamoci allora, camminiamo cioè nell'umiltà il nostro catecumenato che ci fa fa discendere alle acque del battesimo. Percorriamolo oggi difronte al fratello che abbiamo giudicato, e ricominciamolo nella Chiesa obbedendo di cuore ai suoi insegnamenti. Possiamo farlo perché ora siamo dinanzi a Cristo perché Lui ci ha cercato! Lasciamoci amare e rigenerare! Allora, potremo rientrare nella comunione della comunità "presentando l'offerta ai sacerdoti", ovvero la nostra vita rinnovata e perdonata offerta con Cristo nella liturgia "come testimonianza" della sua vittoria sulla morte.
L'ANNUNCIO |
Quando Gesù scese dal monte, molta folla lo seguì.
Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi».
Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!». E subito la sua lebbra fu guarita.
Poi Gesù gli disse: «Guàrdati bene dal dirlo a qualcuno; va’ invece a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro».
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