Dal Vangelo secondo Marco 3,7-12.
Gesù intanto si ritirò presso il mare con i suoi discepoli e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme e dall'Idumea e dalla Transgiordania e dalle parti di Tiro e Sidone una gran folla, sentendo ciò che faceva, si recò da lui. Allora egli pregò i suoi discepoli che gli mettessero a disposizione una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti ne aveva guariti molti, così che quanti avevano qualche male gli si gettavano addosso per toccarlo. Gli spiriti immondi, quando lo vedevano, gli si gettavano ai piedi gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li sgridava severamente perché non lo manifestassero.
IL COMMENTO
Vi è una fuga feconda. Un ritiro che genera figli e li salva. Così Gesù, sospinto dalle trame ordite contro di lui, si ritira presso il mare e in quel fazzoletto di terra nascosto, è seguito da una moltitudine. Gesù non teme la morte, anzi, vi si avvicina di sua volontà. Il mare rappresenta sempre il pericolo, il mistero e la morte. E Gesù lo elegge a suo ritiro. Sul fronte del dolore Gesù sta come una sentinella a proteggere dai flutti di morte chiunque lo segua. Con lui i suoi intimi. Partecipi della stessa missione, servi di un'opera celeste. Ed insieme salgono su una barchetta (così l'originale greco), l'umiltà e la debolezza, la piccolezza sempre pronta a difendere la Chiesa e i suoi figli dalla massa, dal successo, dalla carne che idolatra e seduce. I discepoli hanno una missione specifica: mettere a disposizione, tenere sempre pronta la barca. Si svela qui un aspetto fondamentale della missione della Chiesa, ed in essa dei discepoli del Signore. Curare la barca, custodirne gli ormeggi, assicurarsi che sia sempre vicina al Signore, a sua completa disposizione. E' la fedeltà di cui Gesù parlerà alla fine della sua vita, nulla di moralistico o di volontaristico.
PER APPROFONDIRE
SILVANO DEL MONTE ATHOS E LA SUA PREGHIERA PER GLI UOMINI. Divo Barsotti
«Silentio et solitudini» Giovanni Paolo II
Il deserto, l’anacoresi ed il senso di Dio
"HESYCHIA, ESICASMO E PREGHIERA PURA" (A cura di B. De Matteis)
La discrezione. G. Cassiano
Jesús se retiró con sus discípulos a la orilla del mar, y lo siguió mucha gente de Galilea.
Al enterarse de lo que hacía, también fue a su encuentro una gran multitud de Judea, de Jerusalén, de Idumea, de la Transjordania y de la región de Tiro y Sidón.
Entonces mandó a sus discípulos que le prepararan una barca, para que la muchedumbre no lo apretujara.
Porque, como curaba a muchos, todos los que padecían algún mal se arrojaban sobre él para tocarlo.
Y los espíritus impuros, apenas lo veían, se tiraban a sus pies, gritando: "¡Tú eres el Hijo de Dios!".
Pero Jesús les ordenaba terminantemente que no lo pusieran de manifiesto.
Sant’Efrem Siro (circa 306-373), diacono in Siria, dottore della Chiesa
Diatèssaron, preghiera finale ; SC 12, 404
O misericordie, elargite e dispensate su tutti gli uomini. Esse dimorano in te, Signore, che nella tua compassione per tutti gli uomini sei andato loro incontro. Con la tua morte, hai aperto loro i tesori delle tue misericordie… Il tuo essere profondo infatti è nascosto alla vista degli uomini, ma abbozzato nei loro minimi movimenti. Le tue opere ci procurano lo schizzo del loro Autore, e le creature ci indicano il loro Creatore (Sap 13,1 ; Rm 1,20), perché noi potessimo toccare colui che si sottrae alla ricerca intellettuale, ma si lascia vedere nei suoi doni. È difficile giungere ad essergli presenti faccia a faccia, ma è facile avvicinarsi a lui.
Le nostre azioni di grazie non bastano, ma ti adoriamo in ogni cosa per il tuo amore verso tutti gli uomini. Tu distingui ognuno di noi, nel fondo del nostro essere invisibile, mentre siamo tutti uniti fondamentalmente mediante l’unica natura di Adamo… Adoriamo te, che hai posto ognuno di noi in questo mondo, che ci hai affidato tutto ciò che vi si trova, e che ce ne separerai, nell’ora che non conosciamo. Adoriamo te, che hai messo la parola sulla nostra bocca perché potessimo presentarti le nostre richieste. Ti acclama Adamo, che riposa nella pace, e anche noi che siamo la sua posterità, perché siamo tutti beneficiari della tua grazia. I venti ti lodano,… la terra ti loda,… i mari ti lodano,… gli alberi ti lodano,… anche le piante e i fiori ti benedicono… Tutte le cose si raccolgano e uniscano la loro voce per lodarti, rivaleggiando in azioni di grazie per tutte le tue bontà, e unite nella pace per benedirti ; tutte le cose alzino insieme per te un’opera di lode.
Spetta a noi tendere verso di te ogni nostra volontà, e spetta a te riversare su di noi un po’ della tua pienezza, perché la tua verità ci converta e così scompaia la nostra debolezza che, senza la tua grazia, non può giungere a te, Maestro di ogni dono.
Conferenza 13
« Dalla Galilea, dalla Giudea, dall'Idumea e da Tiro e Sidone, » « venite a me voi tutti »
Dio non ha creato l'uomo perché si perdesse, bensì perché vivesse in eterno ; questo disegno rimane immutabile... Infatti, « Egli vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità » (1 Tm 2, 4). Questa è la volontà del Padre vostro celeste, dice Gesù, « che non si perda neanche uno solo di questi piccoli » (Mt 18, 14). E altrove sta scritto : « Dio non vuole che alcuna anima perisca ; usa pazienza affinché tutti abbiano modo si pentirsi » (2 Sm 14, 14 ; 2 Pt 3, 9). Dio è veritiero ; non mentisce quando dichiara sotto giuramento : « Com'è vero ch'io vivo, io non godo della morte dell'empio, ma che l'empio desista dalla sua condotta e viva » (Ez 33, 11).
Possiamo allora pensare, senza commettere un sacrilegio enorme, che egli voglia la salvezza soltanto di alcuni, e non di tutti in generale ? Chiunque si perda, si perde contro la volontà di Dio. Ogni giorno egli grida verso di lui : « Convertitevi dalla vostra condotta perversa ! Perché volete perire, o casa d'Iraele ? » (Ez 33, 11). E di nuovo, insiste : « Perché allora questo popolo si ribella con continua ribellione ? Hanno indurito la faccia più di una rupe, non vogliono convertirsi » (Ger 8, 5 ; 5, 3). Quindi la grazia di Cristo è sempre a vostra disposizione. Poiché egli vuole che tutti gli uomini siano salvati, li chiama tutti, nessuno escluso. « Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò » (Mt 11, 28).
5º sermón para la novena de Navidad
«Todos los que sufrían de algo se le echaban encima para tocarlo»
«Decid a los cobardes de corazón: Sed fuerte, no temáis... el mismo Dios vendrá a salvaros» (Is 35,4). Se ha realizado esta profecía: que me esté permitido, pues, dar ahora gritos de alegría: ¡Alegraos, hijos de Adán, alegraos; lejos de vosotros todo desánimo! Viendo vuestra debilidad e impotencia para resistir a tantos enemigos «desterrad de vosotros todo temor, Dios mismo vendrá y os salvará». ¿Cómo vino él mismo y os ha salvado? Dándoos la fuerza necesaria para hacer frente y superar todos los obstáculos para vuestra salvación. ¿Y cómo el Redentor os ha procurado esta fuerza? Siendo fuerte y todopoderoso, se hizo débil; cargó sobre él nuestra debilidad, y nos comunicó su fuerza...
Dios es todopoderoso: «Señor, gritaba Isaías, ¿quién resistirá la fuerza de tu brazo?» (40,10)... Pero las heridas que el pecado provocó en el hombre lo debilitaron de tal manera que se quedó incapaz de resistir a sus enemigos. ¿Qué es lo que ha hecho el Verbo eterno, la Palabra de Dios? De fuerte y todopoderoso que era, se hizo débil; se revistió de la debilidad corporal del hombre para procurar al hombre, a través de sus méritos, la necesaria fuerza de alma...; se hizo niño... Finalmente, al término de su vida, en el Huerto de los Olivos cargó con vínculos de los que no se pudo desprender. En el pretorio, fue atado a una columna para ser flagelado. Después, con la cruz sobre sus hombros, faltado de fuerzas, cae a menudo a lo largo del camino. Clavado en la cruz, no puede liberarse... ¿Somos débiles nosotros? Pongamos toda nuestra confianza en Jesucristo y lo podremos todo: «Todo lo puedo en Aquel que me conforta» decía el apóstol Pablo (Flp 4,13). Todo lo puedo, no por mis propias fuerzas, sino con las que me han obtenido los méritos de mi Redentor.
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